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Grande Fratello Vip, Sara Manfuso rivela il messaggio segreto di Carolina Marconi (VIDEO)

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Grande Fratello Vip, Carolina Marconi rilascia un messaggio segreto ad una gieffina: ecco cosa è emerso 

Grande Fratello Vip, a poche settimane dall’inizio della settima edizione i concorrenti hanno già dovuto affrontare scontri e confronti. Nelle ultime ore è saltata improvvisamente la diretta dalla Casa e gli utenti attendono con ansia di rivedere i gieffini in Casa sul sito ufficiale del reality e in onda su Mediaset Infinity.

Poco prima dell’interruzione della diretta, come riporta Novella 2000, la concorrente Carolina Marconi ha scritto un messaggio segreto nell’armadio che ha voluto fare leggere a Sara Manfuso. La gieffina Sara chiacchierando in cucina con Elenoire Ferruzzi ha riportato il messaggio scritto da Carolina.

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Il messaggio segreto di Carolina: ecco cosa è emerso

La Manfuso dichiara:

“Carolina mi ha detto: “Vieni con me in camera”. Io pensavo che sapendo che io andassi via mi volesse dare una sua cosa. E ho sbagliato. Ha aperto il suo armadio, ha preso un pennarello e mi ha scritto una cosa sulla parete per poi cancellarla. Quindi se tu vai a vedere trovi la scritta cancellata, ancora forse leggibile. E il testo è questo: “A mio marito hanno dato il carcere venti mesi per violenza domestica”. L’ha cancellato, io poi le sono andata vicino…”

Dopo le parole della gieffina, l’audio della Casa del Grande Fratello Vip è stato interrotto.

L’uomo in questione non è l’attuale compagno di Carolina, come scrive MetropolitanMagazine:

“Accuse precise e dirette quelle lanciate dagli avvocati nel processo tenutosi nell’aula-mignon “Cappuccilli 2” del Tribunale di Lecce. Alessandra Merenda, che difende la showgirl con la collega Elena Garavaglia, ha attribuito all’imprenditore salentino aggressioni fisiche, minacce, insulti ed un atteggiamento ossessivo scatenato da una incontenibile gelosia.  Francesco Fasano, invece, ha sostenuto, che se qualche dissapore c’è stato, sarebbe inquadrabile nelle sole beghe coniugali. E che questo processo – ha detto ancora – si sarebbe dovuto tenere davanti ad un Tribunale civile invece che penale.

I legali della Marconi durante il processo hanno parlato di “comportamenti reiterati nel tempo, dall’ottobre del 2009 all’agosto del 2010 e narrati nelle denunce di febbraio, maggio, luglio ed agosto”.

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