Libano, drammatico ritrovamento nelle acque a nord del paese: i soccorritori hanno trovato in fondo al mare un bimbo abbracciato alla madre
Lo scorso 24 aprile, nelle acque a nord del Libano, è affondata una imbarcazione con a bordo 85 migranti. Di oltre 30 corpi di libanesi e siriani non si è saputo più nulla. A distanza di mesi, grazie ad una operazione di recupero della Marina militare libanese, finanziata con una raccolta di fondi gestita in parte da una rete di familiari delle vittime, presenti per lo più in Australia, è stato possibile recuperare i corpi dei naufraghi.
Molti, infatti, erano rimasti intrappolati all’interno dell’imbarcazione affondata. Quando i soccorritori sono giunti sul luogo dove la nave era affondata, hanno fatto una scoperta drammatica: “C’era una donna giù in fondo al mare, il cui corpo è rimasto incastrato a metà fuori da un oblò, mentre teneva in braccio suo figlio, ci ha spezzato il cuore”, ha spiegato uno dei soccorritori.
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Purtroppo le condizioni dei corpi non hanno permesso il loro recupero. Quando i primi naufraghi sono stati portati a galla, i loro corpi so sono subito disfatti, rendendo impossibile il recupero per motivi sanitari.
A distanza di mesi sono molti i dubbi sul naufragio, poiché alcuni superstiti hanno accusato la Marina libanese di aver speronato di proposito la loro imbarcazione. Per questo motivo i familiari delle vittime hanno chiesto l’apertura di una inchiesta.
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