Draghi riferisce al Senato: “Serve un nuovo patto sincero e concreto, siete pronti?”
Mario Draghi riferisce al Senato dopo le dimissioni: “Serve un nuovo patto sincero e concreto, siete pronti?”
Si è appena concluso il discorso di Draghi al Senato dopo aver presentato le dimissioni, poi respinte da Mattarella. Draghi ha esordito: “Le Comunicazioni di oggi mi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta, quanto dovuta”.
Tanti sono i punti trattati dal Premier che ha chiesto una fiducia concreta e non di facciata, perché – ha detto Draghi – a chiederlo sono gli italiani. Poi aggiunge: “Ritengo che un Presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile”.
Sul voto di fiducia, Draghi dice: “Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte ha un significato politico chiaro. Non si può ignorarlo, perché significherebbe ignorare il Parlamento, non si può ignorarlo perché vorrebbe dire consentire di ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene mesi dopo mesi di strappi e ultimatum”.
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Sul Pnrr ha detto: “Dobbiamo procedere spediti con le riforme che insieme agli investimenti sono li cuore” del Pnrr: “la riforma del codice degli appalti” punta a “tempi rapidi per le opere pubbliche. Dobbiamo tenere le magie lontane del Pnrr”. Molti altri sono i punti trattati da Draghi, con tutti gli obiettivi raggiunti dal Governo e sui prossimi obiettivi: “Dobbiamo accelerare sull’installazione dei rigassificatori a Piombino entro la prossima primavera e a Ravenna: non è possibile volere la sicurezza energetica per gli italiani e poi protestare per queste infrastrutture”.
Ha parlato anche della transizione ecologica: “Dobbiamo portare avanti la transizione verso fonti pulite. La siccità e le ondate di calore anomale” impongono di “affrontare con serietà la crisi climatica”. Trattato anche il tema delle riforme per migliorare il reddito degli italiani e dell’intervento su salari.
La giornata è ancora lunga e gli esiti sono ancora incerti. Il programma prevede ancora:
- Ore 11.00 – Il dibattito – Dopo aver consegnato il discorso alla Camera, in Senato Draghi ascolterà il dibattito
- Ore 16.30 – La replica del premier – Questo è il momento chiave: Draghi farà le sue repliche e deciderà se accettare il voto o dimettersi
- Ore 18.30 – Il voto – Se ci sarà un voto, la chiama dei senatori inizierà alle 18.30.
- Ore 19.30 – L’esito
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