Fedez, Mara Sattei e Tananai ancora protagonisti: ecco cosa è accaduto

I protagonisti de La dolce vita Fedez, Mara Sattei e Tananai sulla copertina di Vanity Fair

Milano, 6 luglio 2022 – I protagonisti della hit La dolce vita, singolo più suonato e più venduto già disco di platino, sono insieme sulla copertina di Vanity Fair e si raccontano in tre interviste intime.

Fedez parla per la prima volta dell’esperienza della sua malattia, del suo cambiamento interiore, della gratitudine. Ancora, dell’amore di sua moglie e del rapporto con i figli. Tananai riflette sul percorso che lo ha trasformato da ultimo classificato a Sanremo 2022 a personaggio di spicco di questa stagione, e sui problemi della sua generazione, dal lavoro all’ansia di «perdersi tutto».

Mara Sattei rivela la sua ricetta di «sognatrice concreta», riservata: parla poco, prega il giusto, ama tanto.

QUOTE

>>>  Fedez

«I giorni immediatamente dopo l’intervento, ho sentito i miei organi che si mettevano a posto. L’intestino da una parte, il fegato dall’altra. Per operarmi, alcuni sono stati tolti dal mio corpo e messi sul tavolo, per esportare il tumore. Poi sono stati rimessi di nuovo all’interno, ma senza curarsi troppo dell’ordine. Perché, mi hanno spiegato i medici, tocca a loro ritornare nella posizione di sempre».

«Non ho nemmeno 33 anni, ho i capelli bianchi, due figli e un tumore alle spalle. Posso dire che ho vissuto abbastanza vite per ritenermi diversamente giovane».

Ha parlato molto del suo tumore. Ma come l’ha scoperto?

«Faccio un esame generale ogni sei mesi. Quando è arrivato il giorno dell’appuntamento, ho litigato con Chiara e mi sono presentato con due ore di ritardo. Mentre mi visitavano, è passata di lì, per caso, una dottoressa che non doveva passare di lì. Ha guardato il monitor e ha ritenuto che il mio pancreas non fosse proprio nella norma. Le devo la vita».

Con sua moglie Chiara che cos’è cambiato?

«Quando accade un avvenimento come questo comprendi che la tua sofferenza è quasi minore rispetto a quella di chi sta al tuo fianco e fa di tutto per non farla trapelare, per nasconderla pur di supportarti, di darti la carica. Un evento del genere non può che fortificare un rapporto. Io non ho dubbi: quello che ci è accaduto ha rafforzato in maniera granitica il nostro rapporto».

Lei si batte spesso per diverse cause. Da dove viene questo suo impegno?

«Guardi, io non mi batto. Dico solo quello che penso. Marco Cappato è uno che si batte. E battersi vuol dire dedicare tutta la propria vita a uno scopo. Non faccio questo. Lo fa Cappato. L’ha fatto Gino Strada. Lo fa Cecilia Strada. Non sono alla loro altezza».

Che cosa pensa del passo indietro della Corte Suprema Americana sull’aborto?

«Un grande sbaglio. Ma a riguardo consiglio di tornare al nostro Paese. Trovo scandaloso che il Vaticano abbia preso la palla al balzo per introdursi nel dibattito sul diritto all’aborto. Ricordo sempre che il Vaticano tramite lo Ior ha fatto investimenti in aziende che producono farmaci come le pillole contraccettive. Questo fa capire come professino dogmi antichi quando hanno bisogno di portarli avanti, ma quando il denaro chiama, si comportano esattamente come un trapper o un rapper qualunque. Alla fine non siamo così diversi, no? A proposito, posso dire un’altra cosa?».

Torniamo ai suoi figli: avere una bambina, per un padre, è una grande prova.

«Guardi, me lo dicono tutti. Però Vittoria è atipica. Mi ripetevano: vedrai come sarà legata al papà. In realtà è indipendente, al momento non ha un attaccamento preciso a qualcuno. Sono io ad avere un attaccamento speciale a lei. Anche a Leone, ovvio. Con mia figlia, però, sento proprio il bisogno, il desiderio di respirarla».

Ultima domanda. 2032, tra dieci anni, dove sarà?

«Vediamo. Avrò 42 anni e farò ancora quello che faccio oggi. Però vorrei altri figli, di sicuro almeno un altro. E poi mi piacerebbe che la maturità mi portasse ancora più serenità».

>>> Tananai

Quindi non è un tipo da sesso occasionale?

«Sono più da storie serie, mi interessa conoscere una persona, succhiare il più possibile e dare il più possibile. Con il sesso occasionale puoi farlo, ma fino a un certo punto».

Si sono accorti di lei anche per il suo aspetto: piace.

«Sì, lo so, me lo hanno detto. Mi imbarazzo un po’, sono più abituato alle porte in faccia che ai complimenti».

Ha detto di aver subito episodi di bullismo da bambino.

«Ero cicciottello e sono capitati insulti e spintoni. Ma niente di grave, non voglio farmi portavoce di un tema che è importante e deve essere trattato seriamente».

>>> Mara Sattei

La musica è arrivata presto o tardi?

«In realtà c’è sempre stata. Sono nata in una famiglia che mi ha dato grandi stimoli. Mia madre faceva parte di un gruppo gospel e andava in giro a esibirsi nei locali con il pancione. Non so con precisione quando ho iniziato, ma ricordo che alle elementari mettevo in note le poesie. Crescendo mi sono avvicinata al pianoforte. E poi c’è mio fratello Davide, che fa rap: noi due abbiamo sempre condiviso tutto».

La sua è stata una gavetta faticosa?

«Intanto, non è stato facile decidere di lasciare l’impiego al duty free dell’aeroporto per dedicarmi alle canzoni».

Nel suo primo album, Universo, l’amore è presente praticamente in ogni canzone.

«È la cosa che ci tiene in vita, e parlo di qualsiasi forma di amore, non per forza quello per un partner. In quest’ultimo periodo, poi, ho compreso l’importanza di condividere, di comunicare e dimostrare ciò che provo. Delle volte, per proteggermi e non essere troppo vulnerabile, ho preferito tacere i miei sentimenti. Ora so che è un errore. È essenziale dire a una persona “ti amo”, “voglio stare con te”. Non c’è tempo da perdere».

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