Mariupol, cade il Battaglione Azov. Il comandante portato via dai russi. il presidente Zelensky parla di trattative per scambio di soldati
L’ultima resistenza del battaglione Azov asserragliato nell’acciaieria Azovstal di Mariupol è caduta. I pochi militari rimasti si sono arresi alle forze russe. Dopo 86 giorni, il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, ha annunciato “la fine dell’operazione e la completa liberazione della fonderia”. Ad arrendersi sono stati in totale 2.439 combattenti ucraini.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko, è stato portato via «con un veicolo blindato speciale». La destinazione sarebbe i territori controllati dalla Russia «perché i residenti lo odiavano e volevano ucciderlo per le numerose atrocità commesse». Ha dichiararlo è stato il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov.
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Non si conoscono i dettagli del suo destino, così come non si conosce il destino dell’acciaieria. In Russia il reggimento Azov è considerato un’organizzazione terroristica e sarebbe in crescita l’opinione di processare e, di conseguenza, giustiziare i militari catturati all’interno dell’acciaieria. In serata Mosca ha diffuso il video della loro resa.
Io presidente Zelensky ha parlato di trattative per uno scambio di prigionieri con Mosca, spiegando che saranno da condurre anche con la mediazione internazionale e tira in ballo Turchia, Svizzera, Israele e Francia.
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