Caso Saman Abbas, rinvio a giudizio per cinque familiari

Caso Saman Abbas,

Caso Saman Abbas, rinvio a giudizio per cinque familiari: lo zio, due cugini e i genitori della ragazza ancora latitanti

Si è conclusa la fase preliminare del processo per la scomparsa di Saman Abbas, la giovane pakistana che si era opposta al matrimonio combinato in patria. Il gip ha disposto il rinvio a giudizio per cinque familiari della giovane scomparsa, e presumibilmente morta, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021.

Saranno, dunque, processati lo zio, due cugini e i genitori della giovane, ancora latitanti. In aula erano presenti i tre imputati ora in carcere, che alla notizia non hanno rilasciato dichiarazioni. Nel processo si sono dichiarati parte civile, il fratello della 18enne, considerato il principale teste della procura, il comune di Novellara e l’unione dei comuni della Bassa reggiana, l’associazione italiana islamici e Penelope, associazione che si occupa delle persone scomparse.

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Il processo inizierà il 10 febbraio 2023. Sugli imputati c’è l’accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere, corpo che, ad oggi, non è ancora stato ritrovato. La sindaca di Novellara, Elena Carletti, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di una giustizia che sia esemplare e io mi auguro che vengano chiariti i fatti e individuate pienamente tutte le responsabilità, perché se c’è ancora chi pensa di poter disporre della vita dei propri figli, tanto da togliere loro il diritto di autodeterminarsi, queste persone devono sapere che qui non funziona così”.

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