Avellino, tre detenuti evadono dal carcere. Uno è stato raggiunto e arrestato, gli altri due ancora in fuga
Nelle prime ore della scorsa notte, sono evasi dal carcere di Bellizzi, ad Avellino, tre detenuti. Due sono dell’Est Europa e il terzo marocchino. La fuga sarebbe avvenuta nel più classico dei modi, attraverso un foro realizzato su una parete della cella e calandosi all’esterno tramite le lenzuola annodate.
Subito dopo l’evasione è scattato l’allarme e le forze dell’ordine, insieme alla Polizia Penitenziaria, hanno attivato posti di blocco, mettendosi sulle tracce degli evasi. Subito il marocchino è stato fermato e arrestato, mentre gli altri due sono ancora a piede libero.
Il presidente del sindacato di Polizia Penitenziaria Uspp, Giuseppe Moretti, e il segretario regionale della Campania, Ciro Auricchio, in una nota ufficiale, riportata dal quotidiano Leggo, hanno dichiarato: «Non servono studi accademici come quelli voluti dalla Ministra Cartabia per dire che i detenuti vanno rieducati offrendo loro telefonini, lavoro e umanizzazione della pena, che già esistono nel vigente ordinamento penitenziario. Senza pensare di dotare la polizia Penitenziaria idonee risorse umane e strumentali significa essere miopi rispetto a chi fa spregio delle leggi e delle regole penitenziarie e favorire colpevolmente evasioni e disordini ormai all’ordine del giorno».
Triplice evasione con lenzuola annodate dal carcere di Bellizzi, ad Avellino: scappati tre detenuti – due dell’Est europeo e uno marocchino – ristretti nella prima sezione penale. I due dell’Est sono ancora in fuga, il marocchino è stato acciuffato dai carabinieri.#IoSeguoTgr pic.twitter.com/wC5ZzZKz86
— Tgr Rai (@TgrRai) January 11, 2022
Infine, concludono: «Spiace l’assordante silenzio in cui vengono lasciati gli agenti che restano troppo spesso gli unici a pagare senza avere colpe sullo stato di sicurezza delle carceri. È da tempo che denunciamo lo stato di abbandono delle carceri in Campania sia in termini di personale mancano 600 agenti di polizia penitenziaria in regione sia in termini di strumenti tecnologici avanzati».
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