Morte Borsellino, la Cassazione: “paternità mafiosa ma con zone d’ombra”. Depositate le motivazioni del processo Borsellino quater
Sono state depositate le motivazioni della sentenza del processo Borsellino Quater, in cui sono state confermate le condanne all’ergastolo dei boss palermitani Salvatore Madonia e Vittorio Tutino e per Calogero Pulci e Francesco Andriotta. Secondo i giudici non ci sono dubbi che la paternità dell’attentato è mafiosa, ma sono evidenti anche delle “zone d’ombra”, come ad esempio il coinvolgimento del Sisde e la sparizione dell’agenda rossa del magistrato.
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Vandalizzata la lapide in memoria dei due magistrati simbolo della lotta alla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La lastra in marmo di circa 300 chilogrammi è stata tolta dal basamento e capovolta in piazza Municipio a Napoli. pic.twitter.com/VeTdAzTw9J
— Alekos Prete (@AlekosPrete) November 2, 2021
Questo, si legge nella sentenza: “non fa certo venir meno la complessità finalistica di quella strategia, proiettata in una triplice dimensione: una finalità di vendetta contro il nemico storico di Cosa Nostra rimasto in vita dopo la strage di Capaci”. La strage, dunque, aveva non solo una “finalità preventiva, volta a scongiurare il rischio che Paolo Borsellino potesse raggiungere i vertici delle nuove articolazioni giudiziarie promosse da Giovanni Falcone”, ma anche una “finalità, infine, schiettamente destabilizzatrice” per “mettere in ginocchio lo Stato” che nella “prospettiva di Cosa Nostra era tesa a “fare la guerra per poi fare la pace”.
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