Malattie rare, il Senato approva la legge sul testo unico

Malattie rare, il Senato approva la legge sul testo unico

Malattie rare, il Senato approva la legge sul testo unico. Soddisfazione per Annamaria Parente e Paola Binetti, sostenitrici della legge

Il Senato ha approvato all’unanimità la legge sul testo unico per le malattie rare. A dare l’annuncio del nuovo provvedimento è stata la presidente della commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama Annamaria Parente, che ha dichiarato:

È legge, finalmente. Appena approvato all’unanimità in sede deliberante in commissione il testo unico su malattie rare. Un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie e un esempio di buona politica. Ora bisogna attuare le normative in tutte le regioni, mettere a sistema l’esistente , aggiornare il piano per le malattie e rare ogni tre anni. Il testo é un nuovo inizio, la giustezza di un Servizio Sanitario si misura da come trattiamo le malattie rare. Oggi è una buona giornata“.

Paola Binetti (Udc), relatrice della legge, ha invece dichiarato a Il Sole 24 ore, che «Il ddl, di cui sono stata relatrice e tra le prime proponenti, è stato votato all’unanimità. È una soddisfazione enorme, adesso occorre accelerare sui decreti attuativi. È un provvedimento che dà finalmente dignità alle persone con malattie rare e ai loro familiari».

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La nuova legge ha l’obiettivo di sostenere la ricerca e di tutelare il diritto alla salute delle persone affette da malattie rare. Ciò avverrà attraverso una serie di misure volte a garantire l’uniformità dell’erogazione di prestazioni e medicinali in tutta Italia. Non solo questo, ma anche un maggior coordinamento, l’aggiornamento periodico dei livelli essenziali di assistenza e dell’elenco delle malattie rare, il potenziamento della Rete nazionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia.

Infine, si legge su Il Sole 24 Ore, che è stato previsto anche “un credito di imposta per soggetti pubblici o privati che svolgono attività di ricerca sulle malattie rare o sulla produzione di farmaci orfani o che finanziano progetti di ricerca in tali ambiti”.

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