Fuori dal Coro, Mario Giordano intervista Nunzia Alessandra Schilirò

Fuori dal Coro, Mario Giordano intervista Nunzia Alessandra Schilirò

Fuori dal Coro, Mario Giordano intervista Nunzia Alessandra Schilirò. L’appuntamento di ieri, martedì 19 ottobre, su Retequattro 

Ieri sera, martedì 19 ottobre, Mario Giordano nel corso della puntata di “Fuori dal Coro”, in onda su Retequattro”, ha intervistato il vicequestore di Roma Nunzia Alessandra Schilirò, sospesa dal servizio dopo aver parlato sul palco della manifestazione no green pass a San Giovanni a Roma.

A seguire, il testo completo dell’intervista.

Dottoressa Schilirò, è tutta la sera che raccontiamo questi due diversi atteggiamenti, due pesi e due misure, il pugno duro con i portuali di Trieste e il lasciar fare a Roma, anche se oggi la Lamorgese ha detto che non c’è stata trattativa, come mai questi due pesi e due misure?

«Bella domanda, anche perché vedere quelle immagini a Trieste mi ha toccato in modo particolare, non solo dolore ma anche sdegno per i fatti gravissimi accaduti, e concordo pienamente con la vostra visione di due pesi e due misure. Io credo sia in atto da tempo una criminalizzazione del dissenso. Questo è il mio punto di vista, se si può ancora esprimere un’idea personale. Io sono sospesa ma quando ho parlato su quel palco, ho parlato come libera cittadina.  Penso che questo sia iniziato con il linguaggio, tutti sappiamo che la violenza inizia dove non ci sono parole. Quando la comunicazione fallisce, almeno questo è quello che penso io, si arriva alla violenza. Però abbiamo iniziato con le etichette, le etichette sono sempre preoccupanti, perché quando io vengo additata, io come tanti altri, come no green pax e no vax, sembra quasi che io vada in giro a minacciare la gente, a dire che non si devono fare il vaccino piuttosto che non si devono fare il green pass, cosa che non farei mai perché la mia protesta, come quella dei portuali di Trieste, è una protesta legale, nell’ambito della legalità, è dissenso. E ci tengo a dire anche un’altra cosa, Stefano Putzer, il portavoce dei portuali, è vaccinato con due dosi.

Secondo me dobbiamo partire dalla corretta informazione, credo abbiamo dimenticato che il presupposto indispensabile per l’esercizio di qualsiasi diritto e libertà è l’informazione libera. Io invece mi sto accorgendo, soprattutto dopo il 25 settembre che la gente non è libera di manifestare».

Alla fine non c’è stato nessun blocco, nessuna catastrofe, non crede sia il momento della pacificazione, lei che è stata un po’ un simbolo, l’emblema della protesta, che si debba cercare una mediazione?”

«Intanto noi non abbiamo mai dichiarato guerra a nessuno, questo sia chiaro, forse è stato il contrario, non mi sembra che noi abbiamo disobbedito a qualche legge o inasprito gli animi. Certo che bisogna arrivare alla pacificazione e ci sarà quando il decreto 127 verrà revocato».

Senza revoca continua la battaglia?

«La battaglia bisognerebbe farla nelle sedi opportune, ci vuole la magistratura a questo punto. E’ chiaro, io esprimo il mio parere, anche da giurista, sono laureata in legge, facevo l’avvocato, quindi ho qualche competenza non è che sono proprio digiuna di diritto. Quindi il green pass è assolutamente una misura dal punto di vista giuridico inesistente, illegittima e lo ripeto, lo posso spiegare».

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Fonte immagine: https://www.facebook.com/Fuoridalcorotv/photos/a.2164920213782356/2445197402421301

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