Covid-19 e vaccinati, cosa sappiamo sulla diffusione della malattia e sulla possibilità di ammalarsi dei vaccinati
La domanda che ci si pone frequentemente è se i vaccinati possono, se dovessero risultare positivi al covid, infettare altre persone. A questa domanda hanno risposto gli studi di diversi stati che hanno raggiunto una certa percentuale di popolazione vaccinata. Secondo i dati riportati dal Corriere della Sera, solo il 12% della popolazione vaccinata rischia di infettarsi. Ha detto Franco Locatelli:
«C’è una limitata percentuale di soggetti compiutamente immunizzati che possono infettarsi, quasi sempre senza sviluppare malattia, e contagiare. In che misura lo facciano in paragone ai non vaccinati merita ulteriori studi, in particolare mirati a definire quella che è la carica virale nelle loro vie aeree, naso e gola. Insieme al tempo di esposizione, questo rappresenta il fattore determinante per il contagio».
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Quindi, anche se in maniera meno rischiosa e in modalità ancora da approfondire, il virus potrebbe trasmettersi anche tra vaccinati. Questo è il motivo per cui negli Stati Uniti è stato reintrodotto l’uso della mascherina. Ha detto Anthony Fauci: «I vaccinati infettati con la variante Delta possono trasmettere il virus. È stata la scoperta che ci ha spinto a rivedere le raccomandazioni sull’uso delle mascherine» e ha aggiunto «Si può presumere che le persone vaccinate possano trasmettere il virus come le persone non vaccinate. È un evento molto insolito e raro, ma si verifica».
Queste ultime affermazioni sono basate su uno studio condotto in Massachussetts, dove si sono rilevati casi positivi dopo i festeggiamenti del 4 luglio. A causarli è stata la variante Delta, che afferma lo studio americano, è “contagiosa come la varicella e le persone infette sembrano trasmetterla, a prescindere dal fatto che siano vaccinate o meno”.
Un dato, però, positivo riguarda i vaccinati. Secondo le ultime osservazioni, il virus nel soggetto infettato resta pochi giorni in vita: “la reazione immunitaria, nei vaccinati, è rapidissima anche nel naso: entro breve tempo le difese arrivano e nel giro di 2-3 giorni riescono a abbattere la carica virale fino ad eliminare il virus” a dirlo è Carlo Federico Perno, direttore della Microbiologia e virologia al Bambino Gesù. Inoltre, ha aggiunto che “il vaccinato ha “a disposizione” solo un breve tempo (1-2, massimo 3 giorni) per trasmettere ad altri l’infezione e inoltre è molto raro che si ammali con sintomi gravi.”
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