All’indomani del ritrovamento del piccolo Nicola, il padre Leonardo Tanturli ha raccontato gli eventi avvenuti prima della scomparsa e dopo essersi accorti che il bambino non c’era più
Intervistato dal Corriere della Sera, Leonardo Tanturli, il padre del piccolo Nicola ritrovato nel bosco dopo oltre 30 ore di ricerche, ha ricostruito e spiegato la dinamica dei fatti prima della scomparsa e subito dopo che lui e la moglie si sono accorti che il bambino era scomparso.
Ha detto Leonardo Tanturli: «Nicola non aveva fatto il riposino pomeridiano. Alle 6 del pomeriggio la mia compagna l’ha messo nel nostro letto, senza pannolino con la cerata. Alle 7 e mezza era ancora lì. Poi lei è andata a fare l’orto. Io ero lontano, in un’altra località, a controllare le arnie, sono tornato tardi. Alle 9 di sera abbiamo cenato, eravamo convinti che fosse ancora a letto. A volte fa così e tira fino alla mattina dopo. Alle 10 abbiamo fatto rientrare le capre nel recinto e le abbiamo munte. Abbiamo finito a mezzanotte, siamo andati a letto e solo allora ci siamo accorti che non c’era più».
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Leonardo e la compagna hanno iniziato a cercare il bambino, convinti di trovarlo nelle vicinanze, lo hanno chiamato e fatto una serie di segnalazioni acustiche con le pentole. Erano convinti che sarebbe tornato o che stesse dormendo nelle vicinanze, per questo non hanno allertato subito le forze dell’ordine: «È stato un errore, riconosco che abbiamo sbagliato. Certo, eravamo molto preoccupati, ma conosco bene la zona. Io e la mia compagna pensavamo di riuscire a trovarlo presto. Dopo alcune ore, visto che lo chiamavamo e non rispondeva abbiamo pensato che si fosse addormentato vicino a casa, così abbiamo pensato che all’alba si sarebbe svegliato e l’avremmo ritrovato. Purtroppo non è stato così, a quel punto abbiamo chiamato il 112».
Era la prima volta che si allontanava così tanto: «Vivendo in campagna – dice Leonardo – è abituato a camminare in autonomia, ma finora solo per alcune decine di metri. Non si era mai spinto così tanto. Negli ultimi tempi è cresciuto di qualche centimetro, adesso riesce a raggiungere la maniglia. Deve avere aperto la porta, forse non ci ha trovato e iniziato a cercarci».
Per fortuna questa vicenda è finita bene e sulle condizioni di Nicola, il padre dice: «Nicola è un bambino forte, è abituato a muoversi in campagna. Quando ci ha rivisto mi è sembrato tranquillo, si è spaventato solo quando è salito in ambulanza» e aggiunge «ha qualche livido sulle gambe e un bernoccolo. È andata bene».
Dalle indagini è emerso anche un altro episodio che risale dell’anno scorso, quando un vicino riaccompagnò il fratello di Nicola, che anche lui si era allontanato da casa. Il piccolo, che aveva tre anni, si era allontanato da circa un’ora.
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