Saman Abbas: nuovi aggiornamenti sono emersi nel corso della puntata di ieri, mercoledì 23 giugno, di Chi l’ha visto?. Luciano Garofano parla delle ricerche del corpo
Nuovi dettagli sulla scomparsa della diciottenne di Novellara, Saman Abbas, presumibilmente uccisa dallo zio per ordine della famiglia. N il programma condotto da Federica Sciarelli. Questa volta, sono stati analizzati molto attentamente i riferimenti che il fidanzato di Saman avrebbe inserito all’interno della denuncio fatta ai Carabinieri.
Quel livido sul volto di Saman: Il verbale che accusa il cugino. Si era stabilito a casa sua con altri parenti per controllarla? #chilhavisto pic.twitter.com/Q0bq1lgZdG
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) June 23, 2021
Il giovane punta il dito contro il cugino della giovane, Irfan, colui che si era dichiarato estraneo all’intera vicenda, a parte il fatto di essere stato incaricato di fare il biglietto aereo per conto del padre di Saman. Secondo quanto afferma il fidanzato di Saman nella denuncia, Irfan è l’autore del libido che la ragazza ha sul viso e che mostra al fidanzato in una foto, fornendo un numero di telefono che corrisponde proprio al cugino.
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Un altro fatto che il fidanzato mette in evidenza, è che il 26 aprile Irfan e altri due cugini si erano presentati a casa di Saman e vi erano rimasti fino al 4 maggio. L’ipotesi è quella che i tre cugini erano lì per controllare che Saman non potesse fuggire. Irfan, raggiunto dalle telecamere di Chi l’ha visto?, ha però fortemente smentito ogni coinvolgimento, dichiarando: “Mollatemi, non sono stato io, non so perché ha fatto il mio nome né chi le abbia dato quel pugno in faccia”.
Saman: Altre due persone indagate, due donne che vivono all’estero. Mandato di indagine per chiedere la collaborazione delle autorità francesi e inglesi. Sono molti di più quelli che sapevano. #chilhavisto pic.twitter.com/GjodgctwAJ
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) June 23, 2021
Intanto, dopo la notizia che sono indagate altre due donne che vivono all’estero, proseguono le ricerche del corpo della giovane e sulle difficoltà del rinvenimento ha parlato Luciano Garofano, ex generale dei Ris di Parma (ora in congedo) e consulente tecnico di casi giudiziari, che intervistato da Il Resto del Carlino, ha detto che le difficoltà sono dovute al fatto che “se l’omicidio è premeditato, la scelta del luogo dove nascondere il cadavere è stata studiata bene. Il territorio inoltre è così vario e ampio che può portare ad esiti negativi nelle ricerche“.
Sulla strumentazione usata dai Ris, dice Garofano: “Si stanno utilizzando l’elettromagnetometro e il georadar. Il primo è il più facile da usare perché restituisce immagini più nitide da interpretare. Ma subisce troppe inferenze dai campi elettromagnetici e dalla presenza dei metalli. Ecco perché si procede a smontare le strutture e le serre in modo da risolvere uno dei limiti che possono influire nelle ricerche con questo strumento“.
Sull’ipotesi che il corpo della giovane sia stato dato in pasto ai maiali della vicina porcilaia dice: “Il maiale elimina tutto con grande rapidità. Ma può lasciare sempre delle tracce. È molto più un rischio di esposizione in realtà quest’operazione. Credo che se chi occulta conosce bene il luogo ha meno difficoltà. Inoltre per il punto in cui scompare Saman, credo anche io che sia sotto qualche serra“.
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