Il Governo ha dato via libera per la presenza di pubblico sugli spalti
Euro2020, così come l’Olimpiade, è stato rimandato di un anno a causa della pandemia ma non per questo tutti i problemi sono stati risolti.
Al contrario tiene banco la questione pubblico: se in alcuni paesi si va verso l’immunità di gregge (come l’Inghilterra), in altri, come in Italia o in Francia i dati dei contagi sono ancora alti.
L’11 giugno partirà la rassegna e a mesi di distanza si parla già della possibile presenza del pubblico. Il via libera, a onor del vero, l’ha dato il Governo con il Ministro della Salute, Roberto Speranza che ha mandato una missiva al Presidente della FIGC, Gravina.
Si aspettava anche una reazione da parte del Comitato Tecnico Scientifico, reazione che ha stroncato gli entusiasmi.
A oggi, per il CTS non è possibile confermare o assicurare la presenza di pubblico durante la rassegna anche se è stata ribadita la “disponibilità” ad analizzare la situazione “alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna di vaccinazione in corso in Italia”.
La cosa crea anche un bel problema visto che la UEFA chiedeva alle varie Federazioni di confermare entro il 7 aprile la presenza di almeno una percentuale di spettatori, ritenuta una condizione necessaria per l’assegnazione dei match.
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Ma il Comitato tecnico ha frenato il tutto: “Pur manifestando apprezzamento per lo sforzo prodotto dalla Uefa e tenuto conto dell’attuale situazione epidemiologica, dell’intensità della circolazione virale, dell’occupazione delle strutture sanitarie e della limitata possibilità di prevedere il livello che tali indicatori avranno nella seconda metà di giugno, non è possibile rendere un compiuto parere entro la richiesta data del 7 aprile 2021″.
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