Eitan, durante la seconda udienza la nonna materna ha gridato tutta la sua rabbia: ” L’Italia ha ucciso mio padre, mia figlia e l’altro mio nipote”
Si è svolta ieri, venerdì 8 ottobre, a Tel Aviv la seconda udienza per l’affidamento di Eitan, il bimbo unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone. Sei ore è durata l’udienza, ma a far parlare di sè è stata la nonna materna del bimbo, che non è stata ammessa in aula.
Prima la donna avrebbe inveito contro l’avvocato della fazione paterna, dicendo: «Siamo una famiglia in lutto, abbiamo perso tre generazioni e adesso state distruggendo anche l’immagine di mia figlia».
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Successivamente la signora Etty ha protestato per non essere stata ammessa al processo: «perché il console italiano ha potuto assistere all’udienza e io no». Il Corriere della Sera riporta anche lo sfogo amaro della donna: «L’Italia è responsabile della morte di mio padre, di mia figlia e dell’altro mio nipote. Non può prendersi anche Eitan».
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— La Vita in diretta (@vitaindiretta) October 8, 2021
La zia affidataria si è rivolta al tribunale dell’Aja, che dovrà stabilire se si è trattato di rapimento e a chi deve essere affidato il bambino. La zia affidataria confida nel fatto che il bimbo è nato in Italia, che i genitori volevano che crescesse qui e sono stati loro a iscriverli alla scuola cattolica. Mentre, la famiglia materna vuole che il bimbo viva e cresca in Israele, «secondo la tradizione del suo popolo».
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