Da pandemia a endemia, i segnali della regressione del Covid

Da pandemia a endemia, i segnali della regressione del Covid secondo il report dalla Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere

Da pandemia a endemia, i segnali della regressione del Covid secondo il report dalla Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere

Dopo una prima ondata autunnale di Covid, durata circa 4 settimane, si registra un calo dei contagi in Italia. Nonostante i contagi continuino ad esserci e si raccomanda sempre la prudenza e la vaccinazione soprattutto per le fasce di popolazione più fragile.

La crescita di contagi, infatti, avviene tra immunizzazioni e persone già infettate. Quindi il virus si diffonde con meno intensità e anche se i ricoveri crescono, molti pazienti scoprono la positività con un tampone fatto in ospedale, dove giungono non a causa del Covid, ma per altre malattie.

Inoltre, secondo l’ultimo monitoraggio Fiaso, i pazienti gravi crescono poco. Si legge su IlSole 24 Ore che “oggi sono 254 quelli in rianimazione (erano 224 una settimana fa), nelle ondate più pesanti erano anche 10 volte di più”.

«Registriamo – conferma il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore – una crescita quasi del tutto a carico di pazienti positivi ma senza sintomi tipici del Covid, che arrivano in ospedale per curare altre malattie».

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Inoltre Migliore aggiunge: «Questo trend, se confermato vorrebbe dire che ci troviamo di fronte a una endemizzazione del Covid: il virus circola molto, ma incontra le difese immunitarie della stragrande maggioranza della popolazione che ha ricevuto la vaccinazione e i richiami o ha già contratto l’infezione».

Scrive Fiaso che “Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate”:

  1. Il rallentamento dei ricoveri per infezione da SARS COV-2 questa settimana vira verso la stabilità. La piccola percentuale di decrescita dei ricoverati PER COVID in ordinario comunque non fa pensare alla temuta inversione di tendenza con l’arrivo dell’autunno e la riapertura delle scuole.
  2. Il numero dei ricoverati nelle terapie intensive resta molto limitato.
  3. Nelle classi di età pediatriche si registra un leggero aumento dei casi PER COVID, nessuno dei quali è in terapia intensiva, mentre c’è una leggera diminuzione del numero dei CON COVID. L’aumento di questi ultimi osservato la settimana scorsa soprattutto a carico dei ragazzi in età scolare non è confermato. Quindi al momento l’impatto della riapertura delle scuole sembra nullo o molto limitato.
  4. Il dato sull’alto numero di ricoverati vaccinati da oltre 180 giorni continua a testimoniare lo scarso ricorso alla quarta dose.

Tutto ciò non deve far abbassare la guardia, poiché nuove varianti continuano a spuntare e nonostante siano costantemente monitorate, potrebbero evadere la protezione di vaccini e anticorpi monoclonali.

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/coppia-di-anziani-parco-pandemia-6836836/

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