Angela Celentano, la nuova speranza dall’America Latina

Angela Celentano

Angela Celentano, la nuova speranza dall’America Latina. Due indizi sembrano coincidere con la storia della bimba scomparsa sul monte Faito nel 1996

Un a nuova foto di una giovane dal Messico riaccende le speranze sul caso di scomparsa di Angela Celentano. La giovane, infatti, presenta una notevole somiglianza con le sorelle di Angela e in più altri due elementi hanno attirato l’attenzione di quanti la cercano.

La ragazza, infatti, presenterebbe un neo molto simile a quello che aveva Angela Celentano e, inoltre, negli anni ’90, quando la bimba è scomparsa (1996) dal monte Faito, pare abbia avuto contatti frequenti con la Campania. Infatti, la famiglia messicana della piccola pare avesse dei rapporti con la città di Vico Equense.

A parlare della segnalazione è l’avvocato della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino, il quale ha detto: “È giunta a giugno dal Messico e dopo attività private siamo venuti in possesso di una foto della ragazza, incredibilmente somigliante con un’altra delle sorelle Celentano”.

Ha poi aggiunto: “Quando una delle figlie dei coniugi Celentano ha visto una foto della ragazza ha esclamato: ‘Ma sembro proprio io!'”.

“Di questo tipo di indicazioni – continua il legale – ne arrivano di continuo. Tutte passano al vaglio ma solo alcune vengono da noi poi attivamente seguite”.

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Per questa, giunta dal Messico, la vicenda è un po’ diversa, ma: “I genitori di Angela, però, – avverte Ferrandino – non si fanno particolari illusioni. Ma certo ora sono presenti diversi elementi. Detto dell’incredibile somiglianza con una delle figlie della coppia, c’è la foto di un neo sulla schiena che potrebbe corrispondere a quello che aveva la piccola Angela. E poi ci sono rapporti che i genitori di questa ragazza hanno avuto con l’Italia in quegli anni, in particolare con la Campania e con Vico Equense”.

“Va precisato – conclude Ferrandino – che finora non è stata interessata né l’autorità giudiziaria italiana né quella del Paese dove risiede la ragazza. Ci stiamo muovendo con contatti privati, soprattutto perché i tempi della giustizia sono diversi e meno celeri di quelli dell’attività autonoma. A dire il vero, alla fase in cui siamo servirebbe un test del Dna”.

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