Ambra Angiolini testimonial contro i disturbi alimentari

La legge regionale contro i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è stata approvata ieri all’unanimità 

L’attrice Ambra Angiolini e autrice del libro “InFame” è testimonial della legge regionale lombarda contro i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, che è stata approvata ieri all’unanimità in Consiglio regionale. La relatrice del provvedimento è Simona Tironi, vicepresidente della commissione Sanità. Durante la presentazione alla stampa era presente l’attrice.

 «Sono stata affetta da bulimia, la mia è stata una storia di amore e odio con il cibo di circa 12 anni – racconta l’attrice -. Ho imparato a conoscermi e a trasformare un disagio in voglia di vita. Ma è possibile solo se si decide di affrontare un percorso, che parte da una consapevolezza. Prima riconoscere di essere malati. Poi rendersi conto di aver bisogno di aiuto. Come terza tappa io mi sono chiesta “dove vado?“. È difficile gestire una malattia come questa, un cancro dell’anima: non c’è una lastra, un esame del sangue per diagnosticarlo”.

Si tratta di disturbi che sono in crescita, in particolare nelle giovani, come è emerso. In più questi problemi si sono acuiti nel periodo di pandemia che ha amplificato il senso di solitudine.

Come riporta il Giorno, “all’ospedale San Raffaele il numero di casi nell’ultimo semestre è più che raddoppiato e ha interessato per lo più studenti di 14 e 15 anni. In almeno 60 episodi si sono manifestate repentine perdite di peso, fino a 20 chili in poche settimane.”

Nel nostro Paese anoressia e bulimia rappresentano la seconda causa di morte nella popolazione femminile in età adolescenziale, subito dopo gli incidenti stradali.  “Sono circa 25mila i casi di anoressia e 100mila quelli di bulimia. Un milione, quelli sospetti” – riporta il quotidiano -, che aggiunge i dati della Lombardia relativi al 2019: “sono stati aiutati 3mila adulti e 1.500 minori”.

“La legge – chiarisce Simona Tironi (Forza Italia) – ha preso spunto da una serie di visite a strutture lombarde”. Per far fronte al problema, saranno stanziati 1,5 milioni all’anno, oltre ai 4 milioni già previsti.

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