Renato Pozzetto, dalla delusione ai David alla vittoria del Nastro d’Argento. A lui va lo speciale Nastro D’argento ’75 a coronamento di una carriera straordinaria
Renato Pozzetto è una colonna portante del cinema italiano e ultimamente lo abbiamo visto sul grande schermo nel ruolo di Nino, il personaggio del romanzo autobiografico di Giuseppe Sgarbi nel film Lei mi parla ancora. La regia del film è firmata da Pupi Avati e per la sua interpretazione si è aggiudicato una nomination come miglior attore ai David di Donatello. La vittoria, come ben sappiamo, è stata di Elio Germano e qualche giorno dopo, ai microfoni di Radio Due, Renato Pozzetto aveva ironizzato sulla mancata vittoria.
Il film e l’interpretazione di Pozzetto sono di altissimo livello e a riguardo l’attore aveva dichiarato: “Leggendo il copione mi sono emozionato, il film era abbastanza tosto in alcuni momenti, ma mi sono detto che sarei stato capace di recitare quel ruolo e così è stato”. Quindi, è normale che un po’ di delusione, nonostante i toni ironici, siano emerse nelle parole di Pozzetto, che al mancato David ha detto: “Lasciami dire che ero al David di Donatello e aspettavo un premio che non mi hanno dato, ah no, il portafoglio mi è rimasto”.
Finalmente, però, è arrivato il riconoscimento tanto atteso. Gli è stato conferito il ‘Nastro d’Argento 75’, un premio speciale per quanti sono gli anni di vita del riconoscimento e i i film che Pozzetto ha interpretato e diretto, dal 1972 a oggi:
“Un Nastro d’Argento speciale che sigla l’omaggio all’intensa interpretazione del film di Pupi Avati Lei mi parla ancora e il riconoscimento ad un ritorno al cinema a quasi mezzo secolo dal debutto sugli schermi: così i Giornalisti Cinematografici festeggiano quest’anno Renato Pozzetto, protagonista inatteso di un film emozionante, nel ruolo che Pupi Avati gli ha regalato, dal libro autobiografico di Giuseppe “Nino” Sgarbi”.
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“Un ruolo importante che gli ha consentito di rivelare un registro drammatico e toccante dopo quasi mezzo secolo di film interpretati – 75, proprio come gli anni che i Giornalisti festeggiano in quest’edizione – a volte anche diretti e sceneggiati, sempre, però, fino ad oggi nella commedia”.
“Dopo tanti anni di comicità Renato Pozzetto, con un talento drammatico inedito, negli anni mai rivelato, ci ha fatto scoprire grazie a Pupi Avati un’altra gamma di sfumature del suo essere attore, con un’interpretazione intensa e sorprendente – spiega a nome del Direttivo Nazionale la Presidente, Laura Delli Colli – e questo Premio è il riconoscimento ad un nuovo debutto, a quasi cinquant’anni dal Nastro d’Argento che siglò il suo primo successo sullo schermo, nel 1972 come miglior esordiente in ‘Per amare Ofelia’ di Flavio Mogherini”.
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