Quarto Grado, l’intervista a Saqib, il fidanzato di Saman Abbas

Saman Abbas

Quarto Grado, l’intervista a Saqib, il fidanzato di Saman Abbas in onda questa sera, venerdì 31 marzo, su Retequattro

Nel corso della puntata di “Quarto Grado” – in onda questa sera, venerdì 31 marzo, su Retequattro – verrà trasmessa un’intervista esclusiva a Saqib Ayub, il fidanzato di Saman Abbas, la giovane di origini pakistane uccisa il 1° maggio 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Il padre della ragazza, tramite il suo avvocato si è scagliato contro Ayub, accusandolo di essere uno dei responsabili della morte di sua figlia.

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Di seguito, l’intervista esclusiva a Saqib Ayub

Il padre di Saman, Shabbar, tramite il suo avvocato, ha detto che saresti uno dei responsabili della morte di Saman e che avresti preso dei soldi per riportarla in Pakistan…

«L’avvocato di Shabbar dice solo bugie. A parole si può dire tutto… è molto facile inventare. Se Shabbar è innocente, perché è scappato il giorno dopo la scomparsa di Saman? E perché non si presenta mai in aula, a Islamabad? Il suo processo è stato rinviato 15 volte…».

Secondo te ha delle conoscenze influenti in Tribunale?

«Sì. Se lui è innocente, deve venire in Italia e affrontare il processo. Perché scappa?».

Hai paura di Shabbar?

«Sì, perché è un uomo potente e pericoloso. Sono cresciuto in Pakistan e so come funziona lì. La mia unica preoccupazione è per la mia famiglia, che è in pericolo, in Pakistan. So che per il momento Shabbar non ha fatto niente, ma non dimenticherà mai di vendicarsi, anche fra dieci anni».

Quando è stata l’ultima volta in cui Shabbar ti ha minacciato?

«A gennaio del 2022. Mi ha chiamato e poi mi ha mandato un messaggio su Instagram».

La tua famiglia ha subito diverse minacce. Ti ricordi quella del gennaio 2021?

«Sì, me la ricordo bene… era il 25 gennaio 2021. Mio fratello mi ha mandato un video di Shabbar e ho subito pensato che non fosse una persona normale. Tanti hanno minacciato la mia famiglia… dicevano: “se Saqib non lascia Saman, uccidiamo lui e voi”».

Vuoi fare un appello per la tua famiglia?

«Sì: voglio dire ai ministri italiani di aiutarmi. La mia unica preoccupazione è la mia famiglia: vorrei portare i miei genitori n Italia. Per favore… aiutatemi!».

Lo zio di Saman, Danish, ha detto che hai sfruttato la ragazza e che non l’avresti mai sposata, perché apparteneva a una casta inferiore alla tua…

«È una bugia. La mia famiglia è povera e i miei genitori sono malati. La famiglia di Shabbar, invece, è ricca e potente. Io volevo sposare Saman: avevo già comprato tutte le cose… c’era solo un problema: Saman era senza documenti».

Saman cosa amava fare?

«A lei piaceva molto la musica rap e la danza. Le piaceva anche giocare a pallavolo. Voleva prendere la patente. Saman sarà sempre nel mio cuore…».

Ti sei costituito parte civile, nel processo per fare giustizia per Saman, e poi hai creato un’associazione per difendere altre persone che potrebbero essere in pericolo, come lei…

«Sì… per aiutare le persone che, come Saman, vogliono essere libereLei non desiderava altro… solo me».

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