Manovra di Bilancio, raggiunto l’accordo sulle Pensioni minime, mentre si discute ancora su altri punti
La commissione Bilancio avrebbe raggiunto l’accordo sull’innalzamento delle pensioni minime. Ad essere interessati sono tutti gli italiani oltre i 75 anni che vedranno l’innalzamento della pensione fino a 600 euro. Silvio Berlusconi, appresa la notizia, ha espresso soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo e ha dichiarato: “Vogliamo conseguire l’aumento di mille euro delle pensioni minime per tutti, perché non si può vivere serenamente e dignitosamente con meno. Siamo riusciti con una grande guerra a portarle a 600 euro”.
Ancora in discussione è il taglio sul Reddito di Cittadinanza, che invece dovrebbe passare da 8 a 7 mesi. A tal proposito il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani ha detto: “Bisogna trovare nuove coperture. È una questione politica alla fine. C’è per esempio il tema dei 7 mesi del Reddito di cittadinanza su cui bisogna ancora decidere. Quello libera 200 milioni di euro”.
Continuano presso la Sala del Mappamondo i lavori della Commissione #Bilancio per l’esame della #LeggediBilancio 2023.
Il testo – che definisce i contenuti della #manovra di #finanzapubblica – è calendarizzato in Aula a partire da martedì 20 dicembre @CD_bilancio #OpenCamera pic.twitter.com/poXuKNvsgz
— Camera dei deputati (@Montecitorio) December 17, 2022
Inoltre, secondo quanto riportato da Rai News, “la proroga al 31 dicembre 2022 della Cilas per il Superbonus al 110% e la misura ‘salva-sport’ che consente alle società sportive di saldare in 60 rate i versamenti tributari con maggiorazione del 3%, entreranno fra gli emendamenti alla manovra che saranno presentati dai relatori”.
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Per quanto riguarda la Pace Fiscale, sembra che slitti di “due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo 2023, lo stralcio delle cartelle fino a mille euro”. Invece, sulla possibilità che ci sia un ritardo sull’approvazione della Legge di Bilancio, rassicura il deputato di Forza Italia Roberto Pella: “Voglio mandare una rassicurazione ai cittadini: non c’è nessun rischio di arrivare all’esercizio provvisorio. Già abbiamo pagato dazio per quello che è successo a Francoforte. Per noi relatori il provvedimento alla Camera deve essere chiuso per Natale, così da dare modo al Senato di esaminarlo nella settimana successiva”.
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