Il Liberia dal primo marzo edito da Sperling & Kupfer
Beppe Signori si racconta, senza filtri e racconta anche la vicenda giudiziaria che l’ha visto coinvolto. Lo fa dalle pagine del suo libro “Fuorigioco“, uscito l’uno marzo per Sperling & Kupfer.
Sinossi
«Fa un caldo maledetto, a Roma. È il 1° giugno 2011. Sono venuto a trovare i miei tre figli adolescenti, sono rilassato e ottimista. Non sono passati nemmeno tre mesi da quando ho ottenuto il patentino da allenatore al corso di Coverciano e attendo fiducioso la chiamata di una squadra per iniziare una nuova carriera, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo da ormai cinque anni.
Sto andando alla stazione Termini per prendere il treno che mi riporterà a Bologna, quando ricevo la telefonata di Tina, la mia attuale moglie. È agitata. Mi dice che sono arrivati dei poliziotti, hanno perquisito casa nostra, hanno buttato tutto all’aria, e che un ispettore mi sta cercando».
Comincia così il vero e proprio incubo vissuto da Beppe Signori, ex bandiera del Bologna. Una vicenda giudiziaria che dura 10 anni dal 2011 al 2021.
Una macchia nella lunga e gloriosa carriera. Il libro è stato così dedicato ai figli.
Verso di loro, sì, sono e mi sento colpevole perché non avevo il diritto di devastare le loro vite, come lo sono state dalla mia vicenda giudiziaria. Un padre deve proteggere i propri figli e io non l’ho fatto. Scusate.
Chi è Beppe Signori
È il nono marcatore di sempre nella storia della Serie A. Nel corso della carriera ha indossato le maglie di Piacenza, Foggia, Lazio, Sampdoria e Bologna.
Dal 1992 al 1995 è stato giocatore della Nazionale di calcio italiana, con cui ha disputato i Mondiali di USA ’94, sotto la direzione di Arrigo Sacchi.
Il 1° giugno 2011 è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta legata al calcioscommesse e il successivo 9 agosto la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) lo ha radiato a vita.
Dopo dieci anni di processi istituiti da più tribunali è stato assolto da tutti i capi di accusa per i reati non caduti in prescrizione.
Dall’uno giugno 2021 è riabilitato dalla FIGC con un provvedimento di grazia emesso dal presidente Gabriele Gravina.
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