Guerra alle minigonne a scuola, fa discutere la decisione di una Dirigente che ha invitato alunne e personale a vestire in modo adeguato
La dirigente scolastica del liceo linguistico “Pietro Siciliani” di Lecce, Vittoria Italiano, ha inviato una circolare a tutti i potenziali interessati – studenti, personale Ata, Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, che come oggetto riporta: “Abbigliamento decoroso ed adeguato al contesto scolastico – Dress code”.
Il testo della circolare, come riportato da Leggo.it, dice: “Si ricorda nuovamente che per motivi di decoro e rispetto dell’Istituzione Scolastica e di tutti i componenti la Comunità Scolastica, è doveroso indossare un abbigliamento adeguato, evitando assolutamente abiti che evochino tenute balneari o vestiario da discoteca (es. canotte, magliette corte, pantaloni strappati, minigonne…)”.
Continua la dirigente: “ci si aspetta abbigliamento decoroso ed adeguato al contesto scolastico anche da parte di tutti gli operatori e gli utenti presenti a scuola a vario titolo. Si chiede la collaborazione delle famiglie. Le/i Docenti e il personale scolastico sono invitati a intervenire e a richiamare al rispetto del presente avviso”.
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Sempre Leggo.it riporta il commento della sociologa Irene Strazzeri, docente Unisalento: «La ricerca sociale ci dice che la scuola vive un momento di profondo disagio: da una parte, infatti, il mandato sociale universale riconosciutole, dall’altra le pressioni per l’autonomia scolastica: il tutto combinato con l’incapacità delle famiglie di educare i ragazzi, compito delegato alla scuola a fronte di una nuova condizione giovanile che neppure il filosofo Galimberti esita a definire nichilismo… Ecco, quando la funzione della costruzione del senso e dei valori viene trasferita integralmente sulla scuola, i dirigenti cercano quindi di fare del loro meglio per affrontare tutto questo: ma non dimentichiamo che anche i giovani di oggi sono sottoposti a pressioni insostenibili, e che forse tutte le istituzioni dovrebbero farsi carico di questa responsabilità».
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