Delitto Chiara Poggi, si parla di più “ignoti”: cosa cambia ora nel caso

Delitto Chiara Poggi, si parla di più "ignoti": cosa cambia ora nel caso

Riaperto dopo 18 anni

Riaperto dopo 18 anni il caso sul delitto di Chiara Poggi. La notizia sta facendo parlare da giorni visto la portata del caso per cui era stato condannato Alberto Stasi in via definitiva a 16 anni.

È stato prelevato nelle ultime ore il DNA di Andrea Sempio, amico del fratello della sorella che si è detto innocente e sconvolto. Ora, secondo le ultime indagini si dovrebbe parlare di più ignoti, cioè del ritrovamento di più profili genetici, rintracciati sotto le unghie delle ragazza.

Per molti le tracce sarebbero di Sampio, ma bisogna prima fare altre verifiche e controllare anche indizi, dal suo alibi fino ad alcune telefonati.

Nella nuova inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, delegati dalla Procura di Pavia, è stato interrogato il fratello Marco, e vari amici della comitiva.

Attualmente, Sempio è indagato per il delitto in concorso con altri soggetti o con Alberto Stasi. Chiara Poggi, venne trovata a Garlasco priva di vita, a casa sua, in una pozza di sangue, il 13 agosto del 2007.

Gian Luigi Tizzoni, storico avvocato della famiglia Poggi ha detto:  “È il settimo tentativo di far cadere un giudicato ed è davvero raro, straordinario. Attendiamo gli esiti di questa ulteriore inchiesta”.
L’avvocato di Stasi, invece: “Il mio assistito è allibito e sconvolto”.
Sempio, oggi 37 anni compiuti da qualche giorno, all’epoca aveva 19 anni ed era già stato indagato ma poi le accusa, nel 2017 erano state archiviate.
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