Caso Englaro, condanna per l’ex dg della sanità lombarda Carlo Lucchina

Caso Englaro, condanna per l'ex dg della sanità lombarda Carlo Lucchina

Caso Englaro, condanna per l’ex dg della sanità lombarda Carlo Lucchina: “Non è stata un’obiezione di coscienza”

La Corte dei conti ha condannato in appello, per una «concezione personale ed etica del diritto alla salute», l’ex direttore generale della Sanità della Lombardia Carlo Lucchina a pagare all’erario circa 175 mila euro che la Regione aveva dovuto risarcire a Beppino Englaro, che era stato costretto a traferire la figlia Eluana in una struttura sanitaria in Friuli dove morì. «Non è stata un’obiezione di coscienza, ma sono state applicate le direttive arrivate anche dell’avvocatura regionale», afferma l’ex dg che valuterà se ricorrere in Cassazione.

Eluana Englaro era una giovane donna italiana che, a seguito di un grave incidente stradale nel 1992, è rimasta in stato vegetativo per 17 anni. Il suo caso divenne oggetto di un’aspra battaglia legale e di un acceso dibattito pubblico, incentrato sul diritto all’autodeterminazione, al fine vita e al rispetto della dignità umana.

Nel 1992 Eluana, all’epoca 22enne, rimase vittima di un incidente stradale che la lascia in stato vegetativo. Il padre, Beppino Englaro, inizia nel 1994, una lunga battaglia legale per ottenere l’interruzione della nutrizione artificiale, sostenendo che fosse la volontà della figlia, espressa prima dell’incidente. Nel 2008 la Corte di Cassazione italiana autorizza l’interruzione dei trattamenti che tengono in vita Eluana. Eluana muore il 9 febbraio 2009, dopo l’interruzione della nutrizione artificiale presso la clinica “La Quiete” di Udine.

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Il caso Englaro ha sollevato profonde questioni etiche e legali, dividendo l’opinione pubblica italiana sul diritto all’autodeterminazione al fine vita. Il caso Englaro ha avuto un impatto significativo in Italia, portando all’introduzione della legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) nel 2017. Le DAT permettono a qualsiasi persona maggiorenne e capace di intendere e volere di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari futuri, in caso di perdita di autonomia.

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