Abusi nella Rsa veneziana, uno degli arrestati chiede cure psichiatriche, ma avrebbe anche respinto le accuse
In seguito agli arresti in una Rsa veneziana, avvenuti lo scorso novembre, furono condotte in carcere quattro persone. La posizione di una di loro sarebbe particolarmente grave, poiché le sono mosse accuse di violenza sessuale ai danni di degenti in grave stato di infermità. A rendere più difficile la posizione dell’uomo ci sarebbero le immagini riprese dalle telecamere nascoste.
Di fronte all’evidenza dei fatti, l’accusato non ha potuto negare, ma si è detto malato. Infatti, l’operatore socio-sanitario ha chiesto di «essere curato» e di essere sottoposto a una perizia psichiatrica.
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Secondo quanto riportato dal sostituto procuratore Andrea Petroni su il Gazzettino, l’uomo ha «abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica delle pazienti ospiti della casa di riposo». Inoltre, sarebbe anche recidivo. Secondo quanto riportato da Leggo.it “già quando lavorava all’ospedale psichiatrico di Agordo (Belluno) era stato coinvolto in un’indagine simile, era stato condannato in primo grado ma era stato poi assolto dalla Corte d’Appello di Venezia”.
Una prima perizia psichiatrica è stata presentata dai suoi avvocati lo scorso novembre, ma è stata respinta dal pm. Seguirà probabilmente un ulteriore tentativo.
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