Disabile discriminato in un albergo, ecco quanto chiede di risarcimento la famiglia
Disabile discriminato in un albergo, ecco quanto chiede di risarcimento la famiglia. Il processo si terrà la prima udienza del processo
È stata fissata la data del processo che vede al centro il caso di Tommaso Pimpinelli, il 24enne romano disabile e cieco (affetto dalla sindrome di Norrie), vittima di discriminazione presso l’hotel Colbricon di San Martino di Castrozza, in provincia di Trento, mentre era in vacanza con la famiglia.
Alcuni ospiti della struttura si erano lamentati per le urla e gli schiamazzi del giovane, mentre era seduto a tavola con la madre Cecilia Bonaccorsi e il padre Remo Pimpinelli. Le lamentele dei clienti avevano spinto la direzione dell’albergo a chiedere alla famiglia di spostarsi in un’altra stanza.
La denuncia di Bonaccorsi su Facebook è giunta all’attenzione della ministra Locatelli, che aveva subito denunciato il presunto gesto dell’hotel ricevendo anche la donna; presidente dell’associazione romana «Con i miei occhi».
«Abbiamo saputo del processo la scorsa settimana, la ministra Locatelli mi ha scritto stamattina e dimostra ancora il suo attaccamento alla questione — ha detto al Corriere della Sera, Cecilia Bonaccorsi —. Si è rivelata molto attenta anche alle diverse iniziative che stiamo facendo con l’associazione, una persona che sa parlare la nostra lingua. Oggi mi ha mandato la lettera con il suo intervento in Aula».
La richiesta di risarcimento è sempre la solita: «Un euro e la lettura della sentenza — aggiunge la donna — la speranza è che questo episodio possa cambiare le cose, perché il disagio che ci ha provocato, non solo quello morale, è stato grande: tornare a casa prima significava richiamare gli operatori in quel momento in ferie, riqualificare tutte le spese e riorganizzare tutti i piani familiari».
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Infine sull’Hotel dice: «In questi mesi non si sono fatti sentire. Sono scomparsi all’orizzonte. Da questo punto di vista resto colpita, mi fa male vedere che nonostante gli avessi suggerito come uscire da questa situazione nel miglior modo possibile, non l’hanno colta. La successiva mail di scuse che mi hanno inviato non l’accetto».
L’avvocato della famiglia Pimpinelli Mauro De Santis, ha aggiunto: “Non vogliamo ledere i titolari, che avranno sicuramente capito l’errore, ma fare un ricorso civilistico contro la discriminazione, perché vogliamo riaffermare il diritto per una persona disabile di potersi godere una vacanza normale senza essere recluso”.
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