Caso Yara Gambirasio, Bossetti pronto a tutto per dimostrare la propria innocenza
Caso Yara Gambirasio, Bossetti pronto a tutto per dimostrare la propria innocenza. gli avvocati: “è la sua ragione di vita”
Massimo Bossetti continua a dichiararsi innocente. Attualmente si trova in carcere per scontare la pena dell’ergastolo perché ritenuto colpevole della morte di Yara Gambirasio. Tuttavia, il muratore di Mapello non si arrende ed è disposto a tutto per di dimostrare la propria innocenza.
La Corte di Cassazione ha accolto nuovamente il ricorso della difesa di Massimo Bossetti per l’accesso ai reperti. L’avvocato Claudio Salvagni, ha raccontato a “Crimini e Criminologia”, di aver trovato Bossetti “molto contento per questo risultato perché è la sua ragione di vita, quello che lo fa sperare e lo tiene in vita. Mi ha detto testualmente, ‘io voglio riuscire a dimostrare di essere innocente e spenderò tutte le energie che ho a disposizione per poterlo fare; questa notizia per me è una bella iniezione di fiducia’”.
Ha poi precisato l’avvocato: “dobbiamo aspettare di conoscere le motivazioni, perché disegneranno il perimetro entro cui dovrà muoversi la Corte di Bergamo. E ci auguriamo che stavolta i giudici dispongano finalmente l’esame dei reperti”.
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Sempre l’avvocato Salvagni ha detto: “Noi, per usare un termine sportivo, abbiamo piazzato un parziale di 4-0 dal 2019; cioè abbiamo vinto 4 volte con altrettante sentenze della Suprema Corte e due volte non abbiamo perso perché il ricorso era stato trasformato in opposizione. Questo dimostra che la difesa deve poter esercitare il diritto di avere accesso ai reperti per nuovi esami, e che i giudici di Bergamo in maniera incredibilmente pervicace negano da ormai 4 anni questo sacrosanto diritto di Massimo Bossetti. Faccio presente che in Cassazione i ricorsi accolti sono pochissimi, sono circa il 3%; noi invece stavolta abbiamo ottenuto il quarto annullamento”.
“Io però resto dell’idea – ha concluso il legale – che si voglia mettere una pietra tombale su questo processo e non si voglia concedere in alcun modo a Bossetti la possibilità di esaminare quei reperti perché porterebbe a un risultato differente rispetto a quello a cui è giunta l’accusa”.
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