Alberto Genovese potrà chiedere l’affidamento ai servizi sociali. La sua pena si è ridotta a poco meno di 4 anni
Alberto Genovese è stato condannato in via definitiva a 8 anni e 4 mesi per violenza sessuale, anche di gruppo, e lesioni su due giovani ospiti delle feste organizzate presso le sue abitazioni, tra cui la famosa “terrazza sentimento” di Milano.
Tra una settimana, Genovese potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali al Tribunale di Sorveglianza di Milano. L’esito della richiesta non è del tutto scontato, ma se venisse accolta, garantirebbe a Genovese la possibilità di uscire dal carcere.
Alberto Genovese ha ottenuto grazie al rito abbreviato lo scontro di un terzo della pena finale, la quale è diventata definitiva lo scorso 3 febbraio. Questo perché Genovese non ha fatto ricorso in appello, manovra che gli ha permesso di beneficiare di un ulteriore sconto di pena, previsto dalla riforma Cartabia, che concede la riduzione di un sesto della pena a chi rinuncia a fare appello dopo essere condannato con il rito abbreviato.
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In sostanza tra «pre sofferto», sconto Cartabia e abbuoni per buona condotta, la pena «residua» di genovese è pari a quasi 4 anni. Però per ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali, è necessario che “i condannati per violenza sessuale siano sottoposti in carcere per almeno un anno ad una «osservazione e trattamento» di esperti come psicologi e criminologi”.
Dunque, bisognerà attendere la valutazione del tribunale per capire se il percorso terapeutico che Genovese ha sostenuto fino ad ora sia idoneo alla concessione dell’affidamento ai servizi sociali.
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