Figli di coppie omogenitoriali, arriva lo stop del Senato sul riconoscimento dei diritti
Figli di coppie gay, arriva lo Stop del Senato sul riconoscimento dei diritti. Zan: “Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà”
La commissione politiche europee Senato si è espressa sul certificato di filiazione europeo, bocciando la proposta poiché vi è stata riscontrata la violazione del principio di sussidiarietà e proporzionalità. La decisione della maggioranza, presentata da Giulio Terzi (FdI), è passata con 11 voti favorevoli e 7 contrari. Il testo della risoluzione presentata da Terzi sostiene che “l’obbligo di riconoscimento del certificato Ue di filiazione non rispetta i principi di sussidiarietà e proporzionalità, per cui se venisse adottato sarebbe un’invasione del diritto europeo su quello nazionale”.
L’Italia – ha spiegato Terzi – garantisce i diritti di tutti e compie un passo avanti nella costruzione di uno spazio europeo dei diritti”. I senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri e Pierantonio Zanettin l’hanno definito “una pratica inaccettabile come quella dell’utero in affitto”.
Nello specifico, infatti, la bocciatura arriva sulla maternità surrogata, a cui ricorrono spesso le coppie gay ed eterosessuali, attualmente vietata in Italia, ma che si teme possa essere aggirata con l’approvazione della proposta di regolamento.
Leggi anche: Milano, la prefettura blocca il riconoscimento dei figli alle coppie omogenitoriali
Dolores Bevilacqua (M5s) ha dichiarato: “La maggioranza in commissione è cieca e sorda a ogni argomentazione di buon senso ancorata a sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione a sezioni unite. Vanno avanti come schiacciasassi e vogliono votare oggi negando ogni tentativo di riconoscere ai bambini diritti che dovrebbero essere riconosciuti a tutti, senza discriminazioni”.
Il deputato del Pd Alessandro Zan ha commentato: “Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà. Ormai siamo alla destra ungherese”. Sulla stessa linea l’eurodeputata del Pd, Irene Tinagli: “Sul fronte dei diritti questo governo si avvicina pericolosamente al confine ungherese: un comportamento discriminatorio nei confronti dei bambini che francamente non mi sarei aspettata da una premier donna e mamma”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.