Il giornalista è stato ospite di Cartabianca
Ha fatto discutere il fatto che Andrea Scanzi, firma de “Il Fatto Quotidiano” e giornalista abbia ricevuto, in Toscana (sua regione) la prima dose del vaccino AstraZeneca.
Scanzi sarebbe stato vaccinato come riserva, a seguito di alcune rinunce e il viceministro della Salute, Sileri aveva specificato come rientrasse nella casistica di persone che comunque ne avevano diritto: il giornalista ha infatti spiegato di dover dare assistenza ai genitori anziani.
A CartaBianca, ospite della Berlinguer ha spiegato: “Ho scritto al mio medico il 26 febbraio, dicendo: ‘So che non rientro in nessuna categoria, se dovessero cambiare le regole e senza rubare il posto a nessuno, chiamami. Mi chiama il 3 marzo e mi dice ‘Andrea, la Asl sudest Toscana ha deciso di fare questa lista perché molte dosi non vengono usate’. Ho risposto: ‘Se è tutto lecito, facciamolo’. Mi ha detto che avrebbe dato il mio numero di telefono al responsabile di zona: ‘Potrebbero non chiamarti, devi essere ad Arezzo quando ti chiamano, non pretendere di scegliere il vaccino’. Non è successo nulla fino al 14 marzo, nessuno mi ha cercato”.
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Scanzi ha poi ribadito come il Generale Figliuolo stesso avesse detto che non sarebbero più stati ammessi sprechi di dosi. Il giornalista non si aspettava una reazione del genere.
Non credo di essere stato il primo ad essere chiamato dalla Asl. Credo che ce ne fossero tanti. Io ero stato inserito il 3 marzo, e mi hanno chiamato il 19. La stessa Asl, la mattina successiva al mio vaccino, mi ha spiegato che ero già stato iscritto alla lista dei panchinari, e in più che il mio medico di famiglia mi aveva segnalato come figlio unico di genitori estremamente vulnerabili, e infatti il 17 marzo mia madre e mio padre si sono iscritti alla lista dei vulnerabili, ma non sono stati chiamati perché dovranno essere sottoposti a Moderna.
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