Massimo Galli: “Come a marzo, non se ne può più”

Le parole dell’infettivologo a Rai Tre e in una intervista a “La Stampa”

Sono parole di preoccupazione ma anche di stanchezza quelle pronunciate del professor Massimo Galli a “Cartabianca” nella serata del 12 gennaio.

L’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano prima sbotta in diretta con Bianca Berlinguer per il ritardo nel collegamento a causa dell’intervento di Matteo Renzi e poi lancia l’ennesimo grido d’allarme.

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In Italia il numero dei decessi, purtroppo non diminuisce e anche i contagi non sembrano placarsi: la preoccupazione maggiore e che presto il nostro paese venga travolto da una nuova ondata.

Preoccupazione esternata con maggiore forza anche tramite un’intervista, uscita oggi 13 gennaio, sulle pagine de “La Stampa”.

Il numero dei ricoveri è simile (si riferisce a marzo, ndr) e anche se nella seconda ondata siamo più organizzati ci sono stati 43mila morti, e non è finita” perché “nei prossimi dieci giorni capiremo quanto pagheremo le festività e poi speriamo non arrivi anche una terza ondata.

Non è mancato nemmeno un commento sull’attuale situazione di Governo con preoccupazione per l’ombra di un cambio al vertice politico.

Sembra l’orchestra che suona mentre il Titanic affonda. Mi pare ci sia ben altro di cui occuparsi in questo momento – in cui, aggiunge, – conviviamo con una pandemia disastrosa. Dopo cromatismi regionali vari abbiamo una situazione in peggioramento. Magari non è il momento di distrarsi. Bisognerebbe stringere tutti le fila e aspettare la fine della pandemia per scannarsi.

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