Abbronzatura, si o no? Tutti i pro (e i contro) e la guida completa per una corretta esposizione solare

Tintarella sì, ma gestita ad hoc per mantenere il benessere della pelle. Ecco come e cosa fare. La guida della beauty expert ad una corretta esposizione solare 

La Dottoressa Ines Mordente, Medico Chirurgo, Specialista in Dermatologia e Venereologia, esperta in Acne, Dermatologia Estetica, Terapie per esiti cicatriziali e macchie, ci guida attraverso tutto ciò che c’è da sapere prima di una corretta esposizione al sole per mantenere una pelle sana e radiosa, rispondendo alla domanda cruciale: «Ma l’abbronzatura fa male?».

Abbronzatura, benefici e rischi

Il sole aiuta a stimolare la produzione di vitamina D, rafforzare le difese immunitarie e possiede un potente effetto antidepressivo, ha infatti un’azione benefica sul nostro umore migliorando stati di ansia e depressione.

D’altra parte, esporsi al sole senza le dovute precauzioni incide negativamente soprattutto sulla nostra pelle mettendola difronte a importanti rischi. Eritemi, ustioni, invecchiamento cutaneo e tumori della pelle sono solo alcuni dei principali rischi legati all’esposizione solare non protetta.

Esistono due tipologie di abbronzatura: l’abbronzatura immediata che raggiunge il suo massimo un’ora dopo l’inizio dell’esposizione solare e scompare 2-3 ore dopo l’interruzione dell’incontro con i raggi, i cui effetti  sulla pelle includono irritazione e arrossamento; l’abbronzatura ritardata invece, si manifesta dopo almeno 10 ore dall’esposizione e può durare fino a circa 300 ore successive e la pelle tende a scurirsi.

Quindi, possiamo evitare del tutto l’abbronzatura? No. È tuttavia possibile arginare i rischi proteggendosi in modo consapevole ogni giorno ed evitando l’esposizione al sole in modo diretto e violento.

 

I consigli della Dottoressa Mordente

 

Quando si tratta di proteggere la propria pelle, ci sono alcune semplici ma fondamentali linee guida da seguire:

1. Applicare i prodotti solari già a casa e rinnovare frequentemente, specialmente dopo ogni bagno prolungato.

2. Ripetere l’applicazione ogni 2 ore d’esposizione solare e scegliere il prodotto non a caso ma in base al tipo di pelle (grassa, mista o secca).

3. Esporsi al sole gradualmente iniziando con 20 minuti il primo giorno e aumentando progressivamente di giorno in giorno. La Dottoressa ricorda che oltre questo limite i melanociti sono saturi e non producono ulteriore melanina. Un’abbronzatura rapida crea solamente scottature e ha una durata molto più ridotta.

4. Utilizzare la crema solare anche su pelle già abbronzata eventualmente riducendo gradualmente il fattore di protezione poiché anche la pelle con fototipo scuro ha bisogno di protezione infatti, anche se non si arrossa, subisce ugualmente gli effetti a lungo termine di un’esposizione scorretta, come l’invecchiamento precoce della pelle.

5. Evitare di esporsi tra le ore 12 e le 16quando il sole è all’apice della sua intensità.

 

Guida alla scelta della protezione solare più adatta

 

La protezione solare adatta si sceglie tenendo conto dell’età, del fototipo, dell’efficacia del solare contro i raggi UVB e UVA e degli ingredienti.

L’utilizzo della protezione solare è essenziale perché contiene dei filtri, sostanze in grado di intercettare e neutralizzare i raggi UV.

Possono essere di due tipi, a volte presenti contemporaneamente:

  • Fisici costituiti da particelle a base di ossido di zinco e/o biossido di titanio che si frappongono tra la pelle e il sole e sono potenzialmente meno irritanti rispetto ai filtri chimici perché non penetrano nella pelle;
  • Chimici sostanze che, a differenza dei primi, penetrano nello spessore della pelle e assorbono i raggi UV, neutralizzandoli. I solari con filtri chimici sono più gestibili sul piano cosmetico, in quanto si applicano e si assorbono con maggiore facilità.

Un’altra caratteristica da controllare al momento dell’acquisto è l’efficacia del solare contro i raggi UVBe UVA, infatti, deve essere chiaramente indicata sulla confezione, inoltre, per chi lavora molto al pc, è necessario scegliere una protezione anche anti luci blu. È fondamentale anche fare attenzione agli ingredienti del prodotto, deve infatti essere privo di sostanze a potenziale rischio cutaneo, come alcuni conservanti e allergeni presenti, ad esempio, nei profumi.

Quindi, l’abbronzatura fa male? No, ma dipendedall’approccio che si ha verso l’esposizione al sole. La Dottoressa della pelle sostiene che un approccio violento e diretto può scatenare infiammazioni, eritemi e rossori stimolando due condizioni molto gravi come la fotocarcinogenesi, ossia il rischio di tumore alla pelle, e il foto aging, quindi il rischio di invecchiamento precoce. Al contrario grazie ad un’esposizione al sole graduale, utilizzando una protezione solare scelta per il proprio tipo di pelle e prescritta dal proprio dermatologo, la pelle pian piano si abbronzerà e svilupperà quel tanto amato colorito che tutti desiderano!

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