
VOLARE è il racconto in musica degli ultimi due anni e mezzo, un album scritto tra la chiusura di È SEMPRE BELLO e la pandemia.
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Contemporaneamente, esce oggi il video ufficiale di “Come nelle canzoni”, con la regia di Marco Proserpio. Quasi completamente in bianco e nero, il video è stato girato a Parigi, e vede Coez cantare solitario per le strade della capitale francese solo con un microfono. Le strade deserte e fredde della città romantica per eccellenza regalano al brano un’atmosfera malinconica e notturna, tra ricordi del passato e sentimenti espressi a cuore aperto.
©️Pierre Bideau, Concepteur Lumière, pour l’éclairage doré de la tour Eiffel.
I brani di “Volare” racchiudono tutto il percorso musicale di Coez dagli esordi a oggi, un viaggio a tappe che ripercorre canzoni e riferimenti che hanno formato il cantautore nel corso degli anni. “Mio fratello è figlio unico”, brano di Rino Gaetano che ha segnato l’infanzia del cantautore, compare con un sample in “Fra le nuvole”, così come un omaggio all’outro di “Born slippy” degli Underworld, brano cult della colonna sonora di “Trainspotting”, è evidente nel finale di “Faccia da rapina”, a chiusura del disco. Non solo influenze musicali, infatti, in “Volare” sono presenti anche richiami a film che hanno influenzato Coez, a partire da “Pulp Fiction” e “L’odio”, entrambi ripresi in “Crack” attraverso famose citazioni dei film. Infine, il cantautore ha voluto ricordare le proprie origini e influenze musicali dei primi anni, a partire da “Wu-Tang”, che dà il nome al brano che apre “Volare” e la presenza dei Brokenspeakers, collettivo romano nato nel 2006 di cui Coez ha fatto parte prima del successo come solista e che ha segnato la storia del rap in Italia.

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