Variante Omicron, i sintomi e la durata del contagio secondo gli studi e l’osservazione effettuata fino ad ora
La variante Omicron è la nuova minaccia che arriva dalla diffusione del virus Sars-Cov-2. La nuova mutazione del virus è ancora oggetto di studio, ma già sono abbastanza chiari alcuni aspetti riguardanti sia la sua trasmissibilità che il suo comportamento nell’uomo.
Rispetto alla variante Delta, Omicron è molto più trasmissibile, fino a cinque volte di più. La buona notizia è che per ora provoca sintomi lievi nei soggetti con due dosi di vaccino e di breve durata. Questo perchè il virus si ferma nelle vie aeree superiori e non arriva ai polmoni.
Il Corriere della Sera informa che “anche l’incubazione, ovvero il periodo di tempo fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi, possa essere ridotta (3 giorni) rispetto alle varianti precedenti“.
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Per quanto riguarda, invece, la contagiosità sempre il Corriere delle Sera scrive che si essa “può iniziare uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi, ma è probabile che le persone siano più contagiose durante il periodo sintomatico“.
In generale si ipotizza “che il periodo infettivo duri da 8 a 10 giorni nei casi moderati e in media fino a due settimane nei casi gravi”. Per i vaccinati, l’infettività “si riduce generalmente dopo 7 giorni dall’inizio dei sintomi”.
Si tratta ancora di dati preliminari, che andranno confermati da studi scientifici su larga scala.
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