Vanity Fair, protagonista della storia di copertina Alessia Marcuzzi

Sì, cambiare. Vanity Fair torna in edicola con Alessia Marcuzzi protagonista della storia di copertina per celebrare chi ha il coraggio di fermarsi e rispondere alla più difficile tra le domande: tu che cosa vuoi diventare? Con le interviste alla First Lady d’America Jill Biden, alla vicepresidente dell’Iran Masoumeh Ebtekar, ad Alessandra Mussolini e a Lia Quartapelle. In più lo speciale tendenze moda per la prossima stagione e una guida ai soggiorni nei castelli e nelle fortificazioni d’altri tempi

«Quando non ti riconosci più, e non c’entra quello che fai e hai sempre fatto, ma c’entri tu, è obbligatorio chiedersi: “Che cosa vuoi diventare?”. E rispondersi. Mi sono detta: “Alessia, sei fortunata, sì, e tantissimo, ma sei davvero quello che ti piace? Quello che vuoi essere?”. E così ho cominciato a ridisegnarmi. A pensare. Mi sono fermata: c’era necessità di capire». Comincia così l’intervista-confessione che Alessia Marcuzzi ha concesso a Vanity Fair per il numero in edicola da domani, mercoledì 4 agosto. È una storia emblematica, quella della celebre conduttrice televisiva, che dopo 25 anni di collaborazione con Mediaset ha deciso di abbandonare le comodità di una carriera di successo per sperimentare una nuova fase della propria vita, assecondando – continua Marcuzzi – «un richiamo, un’urgenza di libertà». Scrive il direttore Simone Marchetti nel suo editoriale: «Alessia, come tutti noi, si è trovata davanti alla domanda più difficile: tu che cosa vuoi diventare? Questo quesito, un monito che naturalmente attraversa la vita di tutti, dopo la pandemia è diventato ancora più grande, ancora più ingombrante, ancora più difficile da non considerare. Non c’è una risposta valida per tutti. Alessia ci ha dato la sua. Molte altre donne eccezionali, in questo numero, ci raccontano la loro».

Il tema del cambiamento e della sua necessità, dell’impegno in sfide personali e pubbliche, della ricerca di percorsi possibili è, infatti, il fil rouge che unisce le tante storie presentate da Vanity Fair questa settimana. Testimone d’eccezione, la First Lady degli Stati Uniti. Instancabile promotrice delle politiche sociali portate avanti dal marito, la «prof» Jill Biden non ha abdicato alla sua missione nemmeno una volta entrata nella Casa Bianca «Insegnare non è quello che faccio, è quello che sono», ribadisce nel reportage a lei dedicato «Durante la campagna elettorale mi dicevano: se diventi la moglie del presidente dovrai smettere. Ma perché? Se vuoi una cosa la puoi far succedere». Determinata a non cedere alle pressioni è anche Meghan Markle, la moglie del principe Henry. Carismatica, volitiva, anarchica, coraggiosa, la duchessa più chiacchierata compie in questi giorni 40 anni. Le auguriamo di viverli al top, commenta Daniela Collu nell’ironica lettera di buon compleanno che immagina di scriverle, «senza rimpianti e, soprattutto, senza vendette». Si cambia scenario, invece, con l’esclusiva intervista a Masoumeh Ebtekar, che sta per concludere il suo terzo mandato da vicepresidente dell’Iran. Mentre i vertici della repubblica islamica che le stanno attorno hanno lo sguardo scuro e il tono solenne, lei sorride sempre. Dal fisico minuto, è la donna più potente del Paese, e nel colloquio con Vanity Fair alterna analisi politiche a riflessioni di carattere più intimo sulla sua biografia familiare.

Il rapporto tra donne e partecipazione domina, infine, anche le interviste a due esponenti del dibattito pubblico italiano: Alessandra Mussolini e Lia Quartapelle. Se la prima dichiara provocatoriamente «Sono una ragazza di sinistra», rivendicando la libertà di scegliersi le sue battaglie, la seconda, parlamentare del PD femminista e multiculturalista, racconta le radici del suo impegno e delle sue battaglie per Zaki e per la parità di genere, non sottraendosi alle domande sulla vita privata e sul rapporto sentimentale con Claudio Martelli, storico esponente del Partito Socialista di Bettino Craxi.

A chiusura del numero: lo speciale di 12 pagine dedicate alle tendenze della prossima stagione, una moda «onlife» che supera le distinzioni tra reale e digitale; i suggerimenti «food» per un pranzo di Ferragosto che delizierà i vostri ospiti; una guida ai soggiorni nei castelli e nelle fortificazioni d’altri tempi, oltre i portoni di hotel e residenze dove «chiudersi dentro» è tutta un’altra Storia.


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