UOMINI VS DONNE: LA DISPARITA’ DELLE PENSIONI E LA MISURA DI “OPZIONE DONNA”

Gli ultimi dati dell’INPS dimostrano una sostanziale differenza tra le pensioni percepite dagli uomini e quelle percepite dalle donne. Ecco a quanto ammonta la “disparità” tra i due sessi!

Un recente studio statistico dei dati forniti dall’INPS nel 2021, dimostra che esiste una differenza sostanziale tra le pensioni percepite dagli uomini e quelle percepite dalle donne. Le pensioni liquidate agli uomini nei primi sei mesi, infatti, ammontano a circa 1.429,00 euro, un importo superiore di 498,00 euro rispetto a quello delle pensioni liquidate alle donne nello stesso periodo storico che ammonta a circa 931,00 euro.

Questo “divario di genere” è imputabile principalmente a due fattori: l’irregolarità con cui vengono versati i contributi da parte delle donne o il versamento di contributi per cifre molto più basse rispetto a quelle degli uomini.

Mappando le pensioni femminili del primo semestre del 2021, infatti, gli importi risultano nettamente inferiori rispetto a quelle maschili, nonostante la quantità di pensioni erogate dalle donne (215.124) sia superiore rispetto a quella degli uomini (174.800).

MISURA DI “OPZIONE DONNA”: DI COSA SI TRATTA?

La Legge di Bilancio 2021 ha prorogato la possibilità di accedere in anticipo alla pensione mediante la cd “Opzione donna”. Trattasi di un meccanismo di pensionamento che riguarda esclusivamente una categoria di lavoratrici, ossia le donne con un determinato numero di contributi minimi (35) e con un’età anagrafica minima (58 anni compiuti entro il 31/12/31). L’accesso al pensionamento anticipato è riservato sia ai lavoratori privati che pubblici e riguarda sia le dipendenti che le autonome.

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