Un anno dopo le imprese di Tamberi e Jacobs: la notte magica dell’1 agosto

La notte magica dello sport azzurro

È già passato un anno dall’Olimpiade di Tokyo 2020, dalla notte di Jacobs e Tamberi, due ori nel giro di 15 minuti.

Lo scorso anno i due azzurri hanno scritto una pagina della storia olimpica e dell’atletica italiana. Prima l’oro di Gianmarco Tamberi nell’alto e poi quello di Marcell Jacobs nella gara regina, i 100 metri.

Due trionfi nel giro di pochissimi, uno sperato, quello del marchigiano, l’altro inaspettato.

Tamberi, che a poche settimane da Rio per un brutto infortunio aveva dovuto rinunciare al sogno dai 5 cerchi si è rifatto cinque anni dopo a Tokyo.

Alla fine, con la misura di 2.37, insieme all’amico Mutaz Barshim ha messo al collo l’oro. Nemmeno il tempo di godersi la pazza esultanza dell’anconetano che è arrivata la sorpresa Jacobs.

Marcello, come griderà in telecronaca Rai Franco Bragna riuscì a “combinarla grossa”. A sorpresa, per la concorrenza, beffò americani e britannici sbucando prima di tutti.

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Due ori nel giro di un’ora, due medaglie del metallo più pregiato che mancavano dal 2008 dalla vittoria di Pechino di Alex Schwazer.

Due riconoscimenti per l’atletica italiana, che poi riuscirà a conquistare cinque medaglie d’oro, con la staffetta 4×100 (Jacobs, Patta, Desalu e Tortu) più i due ori nella marcia di Massimo Stano e Antonella Palmisano.

Un anno dopo i due stanno facendo fatica. Ai recenti Mondiali di Eugene, Tamberi, vessato dai problemi fisici ha portato a casa comunque un quarto posto miracoloso.

Jacobs si è invece fermato alle batterie dei 100 sempre per i continui problemi fisici. Ora è in dubbio, per entrambi, la partecipazione agli Europei di Monaco di Baviera di metà agosto.

Ph. Credit: Colombo/ Fidal

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