Tennis, l’Australian Open detta le regole: solo vaccinati. Djokovic rischia

In Australia è sempre alta l’allerta covid

La stagione tennistica, non è ancora finita eppure si inizia a pensare al prossimo anno con l’imminente Australian Open.

La prima prova Slam dell’anno si svolge appunto in Australia, stato con le più alte restrizioni, forse, dopo la Cina.

Nelle ultime ore si è tornato a parlare della criticità della situazione e del torneo che al 90% sembra sarà aperto solo a vaccinati.

Ne ha parlato anche il premier dello Stato di Victoria, Dan Andrews.

“Non credo che un tennista non vaccinato otterrà un visto per entrare in questo Paese. Al virus non importa quale sia la tua classifica tennistica o quanti Slam hai vinto. E se ottenessero un visto, probabilmente dovrebbero essere messi in quarantena per un paio di settimane, quando nessun altro giocatore dovrebbe farlo”.

Nessuna tolleranza nemmeno per il numero uno. Djokovic, dopo settimane di silenzio e di stop dal tennis è tornato proprio a parlare di vaccini.

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Per molti è un convinto no vax (alcune dichiarazioni passate lo farebbero pensare) per altri ha invece fatto un discorso ragionevole.

Per altri, avendo partecipato a un evento di questa estate negli States il cui accesso era interdetto ai vaccinati, lo sarebbe.

Il serbo si è tenuto comunque sul vago. “Trovo terrificante che la società ti giudichi in base a un vaccino. Non voglio partecipare a una guerra che stanno fomentando i media. Pertanto non rivelerò se sono vaccinato o meno. verità è che non so se giocherò, la situazione non è affatto buona. Tra due o tre settimane verrà presa una decisione definitiva. Questa è una situazione difficile, non so quanti viaggeranno a Melbourne questa volta“.

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