Da Scorsese a Clara, da Geoffrey Rush a Henry Cavill, sul palcoscenico del Taormina Film Festival, stelle internazionali e talento italiano si incontrano in un intreccio di glamour, emozione e Mediterraneo

Il profumo del mare e delle ginestre, le pietre antiche del Teatro che si tingono d’oro al tramonto e poi loro, le star. Il Taormina Film Festival, nelle serate dell’11 e 12 giugno, si è trasformato in un palcoscenico di luce e meraviglia, con ospiti d’eccezione, performance indimenticabili e un’atmosfera che mescola il glamour di Hollywood con la poesia del Mediterraneo.

Tra i primi a farsi notare, Geoffrey Rush, arrivato con la classe di chi non ha nulla da dimostrare. Nonostante l’età e il jet lag, l’attore premio Oscar ha dimostrato che il carisma non conosce fuso orario. Relax in platea, sorriso gentile e sguardo che cattura: Rush incarna quell’idea di celebrità che non ha bisogno di effetti speciali. A Taormina, è bastata la sua presenza a ricordarci cosa significhi essere davvero una star.

Diversa l’impressione lasciata da Henry Cavill. Il fisico resta scolpito, la presenza scenica pure. Ma i capelli lunghi con riga laterale – e una leggerissima stempiatura – sembrano dialogare poco con l’immagine classica dell’agente segreto più celebre del cinema. Se sarà davvero lui il nuovo James Bond, lo scopriremo. Intanto, a Taormina, Cavill lascia il pubblico diviso.

Clara ha semplicemente incantato. Con la grazia di una dea greca e una voce che arriva dritta al cuore, ha regalato una performance capace di far arrossire anche Dennis Quaid. L’attore, icona d’altri tempi, ha mantenuto un basso profilo. Leggermente timido o forse solo rapito dalla magia della serata, ha comunque brillato con quella presenza rassicurante e senza tempo.

Rossella Brescia è arrivata leggera come una piuma, ma ha lasciato un’impronta fortissima. Sempre pronta al sorriso, gentile nel rispondere e nel raccontarsi, ha fatto capire che il ballo non è solo una professione ma un linguaggio che le scorre nel sangue. Ogni suo gesto è stato un passo coreografico, anche sul red carpet.

Luca Zingaretti, stanco ma presente, e Luisa Ranieri, avvolta in un completo burgundy dal tono invernale ma assolutamente raffinato. Si muovono insieme con discrezione e complicità. Non cercano i riflettori, ma li attirano lo stesso. Lui con l’aria di chi porta addosso il peso dei tanti impegni, lei con quella sicurezza elegante che sa adattarsi a ogni contesto.

Enrico Brignano ha portato la sua solita ironia, forse un po’ scolpita dalla routine. Ma la risata è assicurata, sempre. Più sorprendente invece Salvo Lipari: con pochissima presenza fisica e una comicità tutta siciliana, ha saputo conquistare con intelligenza e autoironia. Un momento breve, ma prezioso. Teatro Antico conquistato.

Padrona di casa, regista silenziosa e magnetica del Festival, Tiziana Rocca è apparsa sul palco come una sirena in nero. Fascino, mistero e una perfetta padronanza della scena. Sempre pronta, sempre elegante. È lei il cuore organizzativo e simbolico della manifestazione.

In perfetta sintonia con la moglie, Giulio Base ha scelto la via della sobrietà. Racconta di amare il pane – con un sorriso che conquista – ma che in Sicilia non rinuncia mai a una buona pasta alla norma. Lascia volutamente il centro della scena alla compagna, con discrezione e stile. Un atto d’amore, in pubblico e in privato.

Serena Rossi, una vera principessa Frozen, avvolta in abiti floreali e texture leggere. Divina nel look e nel portamento, si è trasformata in una visione eterea sul palco. Al suo fianco, Ilenia Pastorelli resta fedele a se stessa: frizzante, irriverente e orgogliosamente verace. Un duo che conquista con contrasti complementari.

Musica e emozioni si sono alternate in modo esplosivo. Baby K ha trasformato l’anfiteatro in una discoteca a cielo aperto, facendo ballare anche i più composti. Noemi, invece, ha commosso con la sua esibizione al pianoforte, accendendo i cuori con una delicatezza rara.

Poi è arrivato lui. Martin Scorsese. Il più atteso. Accolto da una standing ovation che ha attraversato ogni gradino del teatro, ha raccontato la sua storia con parole semplici ma dense di significato. Un viaggio fatto di memorie d’infanzia, di Sicilia nel cuore, di cinema come atto d’amore. Il momento più emozionante della serata. Forse dell’intero festival.