Si ripropone il problema del numero due al Mondo
Novak Djokovic non ha ancora deciso e probabilmente non lo farà mai o nell’imminenza di vaccinarsi contro il Covid 19.
La scelta, come ha ammesso l’ormai ex numero uno al Mondo ha però delle ripercussioni sulla carriera tennista.
A gennaio è già stato costretto a saltare gli Australian Open e nelle ultime ore si è dovuto ritirare dal Masters 1000 di Indian Wells e da quello di Miami.
While I was automatically listed in the @BNPPARIBASOPEN and @MiamiOpen draw I knew it would be unlikely I’d be able to travel. The CDC has confirmed that regulations won’t be changing so I won't be able to play in the US. Good luck to those playing in these great tournaments ?
— Novak Djokovic (@DjokerNole) March 9, 2022
Si è rischiato un nuovo “caso Djokovic”, visto che fino all’ultimo il tennista ha aspettato per sapere se vi fossero aggiornamenti sulle normative tanto da essere inserito in tabellone.
L’America quindi, per il momento, rimane off limits. Uno spiraglio si è invece aperto per la terra rossa, con Montecarlo dove non avrà problemi e con Parigi.
In Francia da marzo decadrà l’obbligo del Green pass dal 14 marzo: una buona nuova per il serbo che almeno ha la certezza di giocare una prova Slam.
Poi potrebbe giocare in Spagna, dove non ci sono particolari problemi e prima ancora a Belgrado. Rimane da sciogliere per Djokovic il nodo Internazionali di Roma.
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L’argomento ha già acceso gli animi: si aspetta di capire cosa succederà dopo il 31 marzo quando dovrebbero variare le misure anti covid.
Non ci dovrebbero essere problemi per la terza prova Slam, ovvero per Wimbledon con l’Inghilterra che ha tolto tutte le limitazioni.
Poi per l’ultima parte dell’anno, con gli impegni tra Canada e Stati Uniti si dovranno aspettare gli sviluppi delle norme.
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