
L’ex “serva” del pettegolezzo snobba i salotti che l’hanno reso famoso, rivelando un’insospettabile sete di cultura. È davvero l’addio definitivo al gossip, o è solo una nuova mossa strategica?
Si percepisce un’aria di redenzione soffiare forte su Alfonso Signorini, l’uomo che per anni ha incarnato l’essenza stessa del gossip italiano. Circolano voci che il giornalista e conduttore, ora sessantunenne, stia manifestando un sorprendente desiderio di voltare pagina, addirittura arrivando a dichiarare guerra al mondo che lo ha reso un volto noto. In una recente intervista a La Repubblica, avrebbe infatti rivelato una nuova, e a tratti inaspettata, vocazione: quella di divulgatore culturale. Un’affermazione che, a quanto pare, gli starebbe già valendo l’etichetta di “ingrato” da parte di chi, in quel mondo, è rimasto impantanato.
Si racconta che Signorini abbia posto una condizione ben precisa prima di concedere l’intervista: niente domande sul gossip. Il motivo? Avrebbe apertamente confessato che l’interesse per le vicende amorose altrui, in particolare quelle legate a personaggi come Belén Rodríguez, starebbe scemando inesorabilmente. Pare che l’idea di emozionarsi ancora per “l’uomo nuovo della Rodríguez” lo getti nella tristezza, la stessa tristezza che proverebbe per certi coetanei che si ostinano a ballare sui tavoli di Saint-Tropez. Un quadro, a quanto pare, decisamente poco invitante per chi ha deciso di guardare oltre.
Gossip come ricatto? La scomoda verità di Signorini
Nonostante questa nuova presa di posizione, il giornalista avrebbe ammesso di conservare, in fondo, una certa “servitù” verso il pettegolezzo, pur chiarendo che la sua curiosità si sarebbe spostata verso “altri tipi di persone”. Sembra che il suo “termometro” dell’interesse abbia subito un mutamento, indicando una volontà di crescita personale e intellettuale. Signorini, con una certa sicurezza, si sarebbe addirittura proposto come “ottimo divulgatore culturale”, convinto di avere “parecchie frecce nella faretra”.
A quanto pare, per lui il gossip non sarebbe altro che uno “strumento di ricatto, potere e sopraffazione”, o, nel migliore dei casi, un mero “passatempo per riempire l’horror vacui delle nostre esistenze”. Una visione decisamente disincantata, che stride con il suo passato da protagonista indiscusso di quel mondo.
La fuga del re: solitudine e salvezza
Ma come si è “salvato” da un ambiente che, a suo dire, lo stava consumando? Signorini non avrebbe esitato a rispondere, rivelando di aver “tagliato i ponti”, una scelta che gli avrebbe valso la nomea di “ingrato”. Fin dall’inizio, avrebbe compreso che per “sopravvivere, salvare la sua coscienza e custodire la sua profondità”, avrebbe dovuto staccarsi da quel mondo. Un mondo che, pur avendolo sedotto e sedotto tutti, in fondo lo avrebbe depresso. Non vi avrebbe visto divertimento nelle “sciabolate”, nei “frigoriferi pieni” o nei “trenini”, ma solo “pochezza” e una grande falsità.
A quanto pare, una notte a casa di Lele Mora, dopo che tutti se ne furono andati e Mora gli chiese di restare per fargli compagnia, sarebbe stata un’illuminazione. Vedere Mora crollare sul divano e russare, gli avrebbe mostrato “la solitudine del re”. Un’immagine potente, che sembra aver segnato la sua decisione di abbandonare definitivamente il trono del gossip. Ma sarà davvero così, o è l’ennesima mossa di un navigato stratega della comunicazione?