Semifinale, pagelle Padre e Figlia

 

Pagelle di Michele

 

GIORGIA 8

Giorgia è partita col suo tour, questo dopo aver pubblicato una manciata di giorni fa il suo nuovo album G. Un periodo intenso, il suo, nel quale entrano anche le voci che la vorrebbero co-conduttrice per almeno una serata al fianco di Carlo Conti al prossimo Festival di Sanremo. Questo mentre si arriva alla semifinale di X Factor 2025, che lei ha almeno la compiacenza di non chiamare in continuazione “X Factor 20, 25, come fossimo davvero una colonia angolsassone”. Il risultato è un po’ di legittima stanchezza, forse dovuta anche alla noia mortale di un cast di cantanti che, diciamolo, a parte le rare eccezioni doverosamente indicate, è davvero da sagra paesana. Ciò nonostante anche solo vederla sorridere sul palco illumina la scena, e questo è l’X Factor che tutti si ostinano a cercare dove evidentemente l’X Factor non c’è.

 

FRANCESCO GABBANI 6

Proviamo a tirare le somme, perché settimana prossima c’è la finale e si parlerà, immagino, d’altro. Gabbani si è ben inserito in una giuria che già l’anno scorso era girata bene. Lo ha fatto puntando forte su due carte: essere quello che puntualizza da un punto di vista tecnico, rischiando spesso di scivolare nel professorismo, chiamiamolo così, e fare battute che travalicano abbondantemente il confine dell’imbarazzo. Stranamente tutto questo ha funzionato, almeno finché non si è ostinato a cercare di salvare Tellynonpiangere contro qualsiasi logica, finendo per fare non esattamente una bella figura. Messo in un angolo da un redivivo Achille Lauro che lo bolla Gabbanonpiangere, e perculato per questo dagli altri colleghi, Lauro in testa, che brutta fine… “Non permettere a nessuno…” detto a PierC, va detto, è la sua unica battuta riuscita, specie per la chiosa di Lauro, “Non permettere a nessuno di dirti di non fare il saltello”. La sua onestà intellettuale, nel salvare Erocaddeo nonostante la palese guerra fredda di Achille Lauro gli vale la sufficienza.

 

JAKE LA FURIA 6,5

Come nel caso di Paola Iezzi, questo X Factor, più di quello dell’anno scorso, è servito per dare profondità al personaggio Jake la Furia, nome onestamente temo imbarazzante superata una certa età. Perché se l’anno scorso tutti ci eravamo sorpresi nello scoprirlo battutista puro, simpatico e sornione, quest’anno lo abbiamo visto anche empatico fin quasi alla commozione, padre di famiglia che preferisce stare a guardare i propri pargoli cadere e rialzarsi da soli invece che star lì a primeggiare. Peccato che a furia di lasciar cadere i pargoli quella che doveva essere la sua pargola prediletta, Delia, sia caduta davvero, stancamente a ripetere sempre la stessa pappardella barocca, mentre quello che è senza arte né parte, è ancora lì, addirittura papabile per la vittoria.

 

PAOLA IEZZI 9

A Paola Iezzi serviva un detonatore. E le serviva per far esplodere davanti agli occhi di tutti la bomba che è Paola Iezzi, non solo metà, diciamo la metà trainante, del duo Paola e Chiara, ma anche un’artista che negli anni ha lavorato al proprio progetto curandone i minimi dettagli, oltre che una donna dotata di un’ottima parlantina, di una perfetta presenza scenica e di una cultura musicale che fa letteralmente pendant coi suoi look eccentrici e supericonici. X Factor, sempre rischioso per chi va in gara, meno per chi fa il giudice, è stato quel detonatore. Così anche chi non la conosceva oggi sa chi è Paola Iezzi, la vera Paola Iezzi, nello specifico un giudice che si è presa cura dei propri ragazzi, arrivando spesso a mettere da parte la verve polemica per difenderli, unica donna in un pollaio di galletti. Fortuna che Paola c’è. E anche la sua Rob.

 

ACHILLE LAURO 7

La faccenda del piacione che parla al “senato” alzandosi in piedi e tenendo in mano un microfono che per altro è stato concepito per stare fermo sul tavolo, non incollato alla bocca, come quella delle presentazioni col “baby” finale, delle frasette ripetute allo sfinimento sull’identità dei talenti, per non dire di quella battutona che vorrebbe quest’anno tutti di grandissimo livello, ecco, tutto questo ha tristemente stancato. Anche perché a farle è il tizio che indossava la tutina di Britney Spears o stava sul toro meccanico fino a ieri, salvo oggi andarsene in giro col cappotto appoggiato sulle spalle come un Amedeo Minghi che non ce l’ha fatta, dolce e romantico che però poi arrogantemente patriarcheggia contro Giorgia e Paola Iezzi. Insomma, fossimo in Achille Lauro penseremmo a cantare, per fare nostra la triste tiretera di chi vorrebbe i cantanti a non dire la loro su guerre o altre faccende. Magari anche a non cantare. Questo in assoluto, la battuta “Gabbanonpiangere” vale comunque il voto in pagella, e in generale le mazzate date a Gabbani, almeno per oggi, consapevoli che non è stato il suo anno, questo, vada come vada.

 

TELLYNONPIANGERE 4

Forse perché tutti i giudici, giustamente, anche il suo, hanno ripetutamente sottolineato come il saper cantare e Tellynonpiangere non possano stare nella stessa frase, Gabbani affida a Tellynonpiangere la canzone scritta da un cantautore che non sa cantare, sperando che nessuno si accorga dell’inganno. Ma il problema non è solo e tanto che Tellynonpiangere non sa cantare, e se è andato avanti è solo grazie agli occhioni tristi e alla storia triste cui ci ha fatto partecipi (non scambiate queste parole per cinismo, è la produzione di X Factor che lucra sulle storie tristi dei concorrenti, io vesto qui i panni del cronista), quanto piuttosto che in tutte queste puntate ha fatto sempre e solo la stessa cosa, neanche troppo bene. Pur non essendo vero che quest’anno il livello è pazzesco, ma non scherziamo, tra i concorrenti in gara è il più scarso, e giustamente esce di scena prima della finale, l’orchestra a sottolinearne i limiti già evidenti di loro.

 

ROB 8

Underdog. Questo termine è entrato nel vocabolario degli italiani, almeno degli italiani alfabetizzati, quindi un numero anche inferiore al già minimo numero di spettatori del talent di casa Sky, perché così si è autodefinita Giorgia Meloni, poco conta che sia in politica da che ha diciassette anni, abbia avuto Gianfranco Fini come Pigmalione e già all’età di trentuno anni era già Ministro della gioventù per il Governo Berlusconi. Stare quindi qui a ripetere che Rob è l’underdog di questa edizione di X Factor mi risulta antipatico. Ma di fatto lo è. Perché tutti vedevano già papa PierC o Delia, e lei, puntata dopo puntata, si è mangiata la scena a suon di voce potente e cazzimma, anche stasera che si è confrontata, complice l’orchestra, con una ballad, gotica ma ballad. Va dritta in finale, meritatamente. Brava lei e brava Paola.

 

 

EROCADDEO 6

Il giovane cantante sardo è diventato, puntata dopo puntata, la proiezione di quello che Achille Lauro vorrebbe essere e in parte è. Vorrebbe essere, cioè un cantante con una bellissima voce, educata e tecnicamente molto buona, in parte è nel senso di un dandy col tirabaci che gigioneggia, molto imbarazzato, va detto. Le sue interpretazioni sono partite scolastiche, toccando stasera un picco verso l’alto con Vedrai vedrai di Tenco, davvero portata a casa benissimo. Non così bene era stato per Viva la vida dei Coldplay, anonima. Va in finale, ma forse più per demerito degli altri che per totali meriti suoi.

 

DELIA 7,5

Alla fine anche Delia è dovuta ricorrere alla carta del “caso umano” durante il daily, come una Tellynonpiangere qualsiasi. Sgamato il fatto che non sia una cantautrice, come sventolato a ogni passaggio, o che se lo è a X Factor non ha portato comunque il frutto del suo essere cantautrice, e soprattutto stressato oltre ogni limite questa faccenda della sicilianità barocca, del rendere tutto mash-up ma soprattutto parte della stessa canzone, quasi intercambiabile con quelle esibite nelle puntate precedenti, Delia settimana scorsa è andata al ballottaggio, e ci è andata proprio nella serata degli inediti, allerta rosso di quelli che farebbero paura a chiunque. Aver portato Rosa Balestrieri, pur in una versione alla James Bond che si allontana dal suo solito ma che invece tradisce l’originale, a X Factor le vale ovviamente un bonus, ma è con Sei bellissima che finalmente fa qualcosa di diverso, e lo fa benissimo, meritandosi la finale. Era ora.

 

PIERC 6

Su PierC, involontariamente, aveva già detto tutto Tomasi, alle audizioni. Era già tutto previsto. E senza star qui a urlare “ve l’avevo detto”, sotto gli occhi di tutti è il fatto che un conto è cantare SIA, Zarrillo, gli Aerosmith o i Queen, un conto quella fetenzia di inedito che ha presentato. E che quindi una voce, per quanto bellissima e anche ben educata, non basta a nulla, in attesa di personalità e soprattutto di repertorio. Con una voce così, in Italia, ti aspetta un bel ruolo da protagonista in un musical, come dice mia figlia, caro PierC. Non credo sia quello cui ambivi, ma meglio di niente. Detto questo, condivido con Lauro l’orrore che provo per il saltello, e penso che mettersi a piangere sul palco andrebbe punito con fustigate sulle piante dei piedi. Per il resto vai in finale e poi sparirai nel nulla. Era già tutto previsto.

 

TOMASI 5

Io a diciassette anni ero convinto che da grande sarei andato a fare l’impiegato in una qualche azienda parastatale della mia città natale, ambendo, dicevo, a una vita tranquilla, non certo per i medesimi motivi di Tricarico. Ora sto qui a scrivere con gli occhialoni rosa e i codini ai lati del viso. Qualcosa è cambiato. Questo per dire che uno che a diciassette anni sia comunque già così ostinatamente orientato nel fare qualcosa è di per sé ammirevole, tanto più che Tomasi, ripeto, è il solo a aver presentato una canzone scritta da sola e da lui stesso, in compagnia, prodotta. Forse, però, l’autarchia ha dei limiti evidenti, se il prodotto è uno come Tomasi, che a parte la tenerezza per la giovane età, non mostra al momento altri indicatori di talento, e che fuori di qui potrebbe davvero farsi molto male, e, diciamolo, fare molto male anche a noi che potremmo involontariamente ascoltarlo. Dalla è troppo per lui. Anche per noi. Giustamente eliminato.

 

Pagelle di Lucia

 

GIORGIA 8

Giorgia noi ti amiamo, sei brava, sei bella, vestito stupendo, ma non puoi, mentre parli di Medici Senza Frontiere citare Gaza, mentre il vostro sponsor è Mc Donald’s.

So che non sei tu, so che non è colpa tua, so che ti scrivono i testi, però ecco, avrei preferito non sentire questo finto perbenismo in una causa che il programma non crede, a quanto pare.

 

PAOLA IEZZI 9

La regina quest’anno si è presa tutto, e con Rob diretta in finale ha dimostrato che le donne, quando vogliono, si rubano lo scettro e nessuno può dirgli nulla.

 

JAKE LA FURIA 8

Quest’anno lo show man per eccellenza, meno male che ieri c’era lui a smorzare un po’ l’atmosfera pungente tra Achille e Gabbani.

Più Jake e meno Achille, grazie.

 

FRANCESCO GABBANI 6

Oggi mi è dispiaciuto questo attacco perpetuo, concordo poi che Telly non fosse bravo, che dovesse essere già fuori e tutto, però forse è stato eccessivo.

D’altra parte, Gabbani non ha saputo rispondere, è un dato di fatto, brutta figura.

Però capita, Achille ha il pubblico dalla sua parte, non è facile.

 

ACHILLE LAURO 6

Ieri a tratti mi ha fatto ridere, lo ammetto, me ne vergogno, quindi non aggiungerò altro.

Però è un paraculo, sia chiaro, grande e abile manipolatore.

 

TELLYNONPIANGERE 4

A me non è mai piaciuto, ha rovinato (quasi) ogni canzone portata sul palco, canzoni di base belle.

In più, non avendo mai aperto bocca, è stato anche un personaggio che non ho ben capito, e con il quale non ho ben empatizzato.

Il pubblico lo ha, a quanto pare, lavori su quello.

Per il resto, eliminazione meritata, un po’ in ritardo, ma meritata.

 

ROB 8

Ma cosa gli vuoi dire a quella piccoletta, che più fuoco di lei non c’è nessuna.

Ieri ha spaccato, come sempre, la immagino già a vincere il programma.

Finalmente, ci voleva una Rob, io ho sempre visto le sue potenzialità, sono felice sia sbocciata.

 

EROCADDEO 7

Ieri mi è piaciuto molto, in tutte e tre le esibizioni, sì, tre perché è andato al ballottaggio.

È stato un ballottaggio meritato, insomma Telly, Tomasi e Caddeo erano i più deboli e Caddeo era il più forte dei più deboli, e giustamente è passato.

Nonostante questo sono contenta, sì, avrei preferito Viscardi al suo posto, ma nonostante tutto Caddeo è bravo, al pubblico piace, e la voce la sa usare.

Sono curiosa di settimana prossima.

 

DELIA 7.5

La nostra Delia nazionale, dopo il ballottaggio di settimana scorsa si è ripresa tutto, ed è stata la seconda ad andare in finale, meritata devo dire.

Contenta di aver visto due donne in gamba prendersi la finale, il posto che gli spetta, senza i soliti problemi del programma.

Delia è grande e ieri, con “Sei Bellissima” di Loredana Bertè, lo ha dimostrato.

È grande in siciliano, è grande sui classici, è grande sulle cover, è grande punto e basta.

 

PIERC 7

PierC ha una strada spianata per il musical, ma senza competizione, ma non è adatto alla musica come l’Italia la vede.

Il problema, però, è l’Italia, che ha un problema con i musical, perché se dicessi a un inglese che è adatto al musical gioirebbe.

Qui no, qui viene vista come una carriera di serie B, quando è innegabile che per il musical ci vuole una voce della Madonna, che PierC ha, senza dubbio.

Io me lo immagino nei panni di Jesus in Jesus Christ Superstar, e amerei.

PierC è bravissimo, oggi ha cantato benissimo e si è anche mosso bene, non da concerto però, da musical.

Deve fare pace con questa cosa, perché se ci facesse pace, avrebbe una carriera spianata.

 

TOMASI 6-

Ha 17 anni, quindi si merita i complimenti di tutti noi, per aver tenuto il palco, per essersi scritto l’inedito e per essere arrivato fin là.

Per il resto, la voce è buona, la voglia la ha, deve solo continuare a lavorare e provarci.

L’eliminazione di oggi è meritata, ma non è una sconfitta, ma una possibilità per riprovarci, in futuro, con più calma.