Sanremo: Alessia Bonari, infermiera simbolo del Covid, ospite della kermesse

L’infermiera che si mostrò durante la prima pandemia con i lividi sul volto lasciati dalla mascherina durante le ore estenuanti di lavoro

La sua immagine è rimasta impressa nel cuore e nella mente di tutti durante la prima pandemia: Alessia Bonari è l’infermiera col volto segnato dalla mascherina che Amadeus vorrebbe ospite al Festival di Sanremo che aprirà i battenti dal prossimo 2 marzo. «Speriamo che possa e voglia essere con noi, perché mi piacerebbe che raccontasse la sua storia», ha dichiarato il conduttore e direttore artistico del Festival che giorno dopo giorno svela tutto ciò che riguarda la kermesse canora.

Seppure non ci sia ancora una conferma ufficiale, come riporta il Corriere della Sera, “voci vicine allo staff organizzativo danno per certa la presenza dell’infermiera a Sanremo”.

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Il volto di Alessia è diventato noto nel marzo del 2020 per una foto che aveva postato su Instagram e che la ritraeva col volto cosparso di lividi dovuti alla mascherina nel corso del turno di lavoro. Lei è infatti un’infermiera che lavora in un ospedale milanese. Il suo viso, la sua immagine ci porta indietro alla prima pandemia ed è un simbolo di quel periodo, ma anche portavoce della fatica e della sofferenza di infermieri, medici e personale sanitario tutto sottoposti a estenuanti turni di lavoro dovuti all’emergenza Covid-19.

Le sue parole toccanti sul post: “Sono un’infermiera e in questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria – aveva scritto la ragazza – Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro. Ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato.
Sono stanca fisicamente perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore. Sono stanca psicologicamente, e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione, ma questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto”. E ancora: “Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e innamorata del mio lavoro. Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore.”

Alessia nel settembre del 2020 è stata presente sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia e adesso potrebbe salire sul palco dell’Ariston per raccontarsi.

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