Sanremo 2026, le case discografiche chiedono un aumento cospicuo dei rimborsi: cosa sta accadendo, e cosa accadrà al Festival?
Sanremo 2026, il Festival più amato e seguito dagli italiani tornerà nella città lugure a febbraio 2026. Carlo Conti, conduttore e direttore artistico nei prossimi mesi ascolterà tutti i brani per poter realizzare una nuova edizione stratosferica.
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Stando a quanto riporta Biccy.it pare proprio che le case discografiche stanno chiedendo degli aumenti. Nel podcast Pezzi di Musica, il critico musicale Andrea Laffranchi ha dichiarato: “La discografia sta chiedendo da anni dei rimborsi più alti per gli artisti in gara. L’anno scorso c’è stato un incremento del 12%, un’artista ora viene rimborsato 62.000 Euro per la partecipazione da singolo al Festival di Sanremo, se gli artisti sono più di uno allora sono 62.000 Euro più 3.000 per ogni altro membro, come i Coma Cose che sono in due, 62.000 più 3.000. Le nuove proposte prendono 25.000. Il problema è che solo di note spese i costi sono più alti, portare in gara un big può costare dai 120.000 ai 150.000 Euro, tenendo fuori dai costi la produzione della canzone e tutto quello che c’è a monte)“.
Per quanto riguarda la serata dei duetti invece: “Il grosso buco nero è la serata delle cover, lì i rimborsi sono 4.000 se chiami un artista italiano e 8.000 se contatti un personaggio internazionale. Se Toquinho per Gaia ha preso 8.000 Euro? Magari lui è stato magato molto di più dalla casa discografica, ma i rimborsi sono 8.000. Il tema è che la serata delle cover raramente ha un affaccio discografico, non è che i duetti poi vengono pubblicati automaticamente. È successo con Bresh e pochi altri, ma di solito tutto si ferma a quella serata. Non tutti i big trasformano quella collaborazione all’Ariston in brani registrati e pubblicati“.