Atteso ritorno quello dell’artista sul palco del Festival di Sanremo, categoria “Campioni”. La sua ultima volta nel 2011 con La mia anima d’uomo, premio AFI (Associazione Fonografici Italiani)
“Quando camminiamo lasciamo delle impronte, dobbiamo essere pronti a rivederle” dice Anna in un’intervista rilasciata al TgR EstOvest del 2010 dove parla delle sue origini albanesi.
Seguiamo le sue orme aspettando di rivederla per provare le forti emozioni che sa regalare quando canta:
Anna nasce a Bari nel 1961 da padre albanese e madre italiana. Già da bambina si esibisce nei pianobar e, a soli quindici anni, incide un 45 giri per l’etichetta C&M, contenente il brano Fiorellin del prato di Mario Panzeri e Vittorio Mascheroni cantato da Alfredo Clerici trentasei anni prima.
Arriva sul palco di Sanremo il 26 gennaio 1978 con Un’emozione da poco, scritta da Ivano fossati e Guido Guglielminetti. Come dimenticare quell’adolescente con la voce potente, vestita da uomo e lo sguardo profondo accompagnato da un sorriso disarmante aperto e bellissimo, che si piazza al secondo posto sul podio e il primo posto nella categoria “Interpreti”.
Le sue presenze al Festival sono ad oggi ben quattordici e tutte indimenticabili: lo schermo con lei si riempie di fascino e vibrazioni, a cominciare dallo stile sempre nuovo, ricercato, curato e suadente.
Dopo Un’emozione da poco seguiranno nel 1982 Io no, nel 1984 Non scendo, nel 1985 A lei, nel 1986 E’ tutto un attimo, nel 1988 Quando nasce un amore, nel 1989 Ti lascerò in coppia con Fausto Leali, nel 1990 Donna con te, nel 1997 Storie, nel 1999 Senza pietà, nel 2001 L’eterno movimento, nel 2003 Cambierò, 2006 Processo a me stessa, 2011 La mia anima d’uomo.
Ma anche quando le viene preclusa la partecipazione alla kermesse musicale sanremese – come accadde nel 1983 con il brano Navigando – Anna riesce comunque a scalare le classifiche: Senza di me, tratta dall’album Per sognare, per cantare, per ballare, cover del brano What About Me dei Moving Pictures, sarà la canzone più venduta dell’estate.
In fondo le cose che si pensano, non sempre son quelle che si dicono, meno ancora son quelle che si fanno e sai perché esser veri poi facile non è…
Pensami per te, brano che segna un cambio di produzione – da Mario Lavezzi a Piero Cassano e Adelio Cogliati dice molto dell’artista: Anna canta la vita e soprattutto le relazioni, e lo fa con la schiettezza e la sincerità di chi non vuole nascondere nulla, neanche i dubbi e le amarezze. Conserva, e ne ha da vendere, il coraggio della coerenza tra pensiero e parola. Come dice nel brano Io no:
C’è chi parla sempre, senza dire niente, quanto è intelligente, Io, io no! No, così non mi va, Perché ci credo adesso e ieri era lo stesso, nel domani e un fiore in mezzo ai rami ci sarà più sole, splenderà di più e potrai scaldarti pure tu (…) E un giorno nascerà un bimbo che dirà, io no!
La voglia di esprimersi comunque e senza riserve non sempre le rende giustizia: Anna contraria alla comune quanto disdicevole pratica del dissentire con pregiudizio dalle opinioni avverse alle proprie, ostile alla volontà di attaccare il “diverso” trincerandosi dietro la logica del branco, quella che risponde sempre ad un ordine stabilito, senza comprenderne le ragioni. Anna dura e schiva verso chi non mostra rispetto verso gli altri. Questo suo modo di essere autentica appanna ma solo il tempo di un soffio la notorietà della sua sensibilità. Qualcuno tenta di affibbiarle la fama di personaggio complesso e controverso. Ma la Oxa piace, in ogni versione che offre di sé tutte le volte che decide di proporsi al pubblico e per tutto quello che induce a sperimentare, che si tratti di ricerca spirituale o di modalità alternative di stare al mondo.
Nel 1986 la sua performance con E’ tutto un attimo sorprende e scandalizza a causa dell’ombelico in mostra, ma lei canta:
“mi trucco il viso che ho deciso e vivo il tempo più vicino, è tutto un attimo. La mia vita è questa qua che un’altra dentro non ci sta…”
Le critiche non fermano i suoi impulsi positivi e il desiderio di occuparsi di realtà che viste attraverso i suoi occhi diventano palpabili e che ritiene condivisibili. Racconta quel sentire che permea completamente il suo corpo, che conferisce spesso alla sua voce un velo di malinconico disincanto, perfettamente accordato al senso dei testi, all’interpretazione che ne fa e che trasforma in energia sonora. Fremiti di sentimento in ogni caso, che si parli di disillusione o d’incanto, che attraversano l’anima spingendosi oltre.
Dal 2006 al 2010 come racconta intervistata da Federica Gentile (RaiMusic2010) “crea un’assenza” per dedicarsi alla ricerca profonda, ad un percorso artistico e di vita possibile, attraverso lo studio delle sonorità “senza particolari cariche emozionali ma espressione di senso etico, gioia e coscienza” dice. Si immerge nel lavoro e crea con la sua equipe di esperti l’album Proxima oggetto di un tour che è più un viaggio sonoro e visivo, un cammino tra strutture di suono evolute e congegnate per essere connesse alle meccaniche mentali tradotte in musica, colori e materia.
Adesso Anna vive in Svizzera, ritorna ad un ambiente che le risulta congeniale, che forse le ricorda le sue origini. Immersa nella natura ritrova la quiete Oltre la montagna – parafrasando il titolo di una delle sue canzoni più belle – nell’armonioso silenzio che parla al suo cuore sensibile, lontana da sterili contestazioni prepotenti e deprimenti, tipiche dell’insolente ma umana meschinità, liberà di dare forma alla sua creatività.
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