Sanremo 2023, Roberto Benigni e il monologo: “lezione” sui 75 anni della Costituzione
Al via la 73esima edizione del Festival di Sanremo. Roberto Benigni protagonista della prima serata con il suo monologo, una “lezione” sui 75 anni della Costituzione
Roberto Benigni: “è una cosa bellissima essere qua. Ma perché non ho imparato a danzare per dimostrare la mia felicità di essere qua. Subito Benigni, dopo aver salutato il presidente e la figlia, la signora Laura, scherza sulle volte che Amadeus ha condotto il festival e si rivolge al presidente: “Presidente, lei è al suo secondo mandato, Amadeus è al quarto mandato ed ha già il quinto. E’ costituzionale?“.
Benigni cita anche il ‘dubbione’ della trasmissione “I soliti ignoti” perché non crede che sia realmente il presidente e dopo aver scherzato un po’ e fatto sorridere il presidente Mattarella, Benigni inizia il suo discorso sulla Costituzione italiana.
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«Fellini diceva che la musica è pericolosa perché ti entra dentro: tra il concreto e l’astratto. Ma dove c’è la musica nonn può esserci nulla di cattivo. E Sanremo è tutto ciò. Oggi celebriamo il 75esimo anniversario della nostra Costituzione: è un’opera d’arte che canta la libertà dell’uomo. Ogni parola spirgiona una forza e educativa e rivoluzionaria dall’oppressione e dalla giustizia. Ci permette di vivere in un mondo giusto, è un sogno fabbricato da uomini svegli. La canzone più adatta è «Volare» di Domenico Modugno. Grandi uomini hanno dato alla nascita della Costituzione parlando a noi, del futuro, è unn miracolo”.
Benigni prosegue e dice: “I principi fondamentali sono poesia, soprattutto l’11: “L’Italia ripudia la guerra”. Se tutti avessero questo principio non ci sarebbe più la guerra. Bernardo Mattarella, padre costituente e genitore del nostro Presidente: «La costituzione e lei siete fratelli e sorelle, no?». Il mio articolo preferito è l’art. 21: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”. Se l’hanno scritto vuol dire che ce n’era bisogno. Il più semplice e il più forte: in epoca fascista non si poteva fare tutto ciò e manco Sanremo si poteva fare. L’art. 21 ci ha liberati dall’obbligo di avere paura. Nel ventennio fascista no si poteva fare tutto ciò. Tutto quello che abbiamo ci può essere tolto ma con la Costituzione si è scritto “Mai più”. L’ultima pagina è bianca perchè dovevamo scriverla noi, vivendola e ci dobbiamo credere attuandola, leggendola e amandola. Grazie Presidente, Rai e agli italiani»
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