L’attrice messinese ed ex concorrente del GFV si racconta a Verissimo in una toccante intervista
Il tema dell’anoressia, la paura di non farcela, la depressione e la voglia di nascondersi dal resto del mondo. Un vissuto complicato quello di Rosalinda Cannavó (in arte Adua Del Vesco), nonostante l’amore della famiglia e le soddisfazioni lavorative.
L’abbiamo conosciuta come attrice in diverse fiction di produzione italiana e abbiamo imparato ad apprezzarla in qualità di concorrente dell’ultima edizione del GFVip condotta da Afonso Signorini. Rosalinda Cannavó, in arte Adua Del Vesco, si racconta a Verissimo lo scorso 6 Marzo, portando alla luce un tema importante e delicato, quello dell’anoressia.
Il coraggio della condivisione
Avere il coraggio e la forza di affrontare un passato complesso, a tratti torbido, non è semplice, ma Rosalinda è riuscita a farlo con la dolcezza e la spontaneità che, da sempre, la contraddistinguono.
Un passato che fonda le sue radici nella menzogna, come la stessa attrice dichiara, una menzogna che è stata croce e delizia della vita di Rosalinda e che, nel periodo più florido della sua carriera, l’ha condotta verso una delle malattie più comuni e dannose di questo secolo: l’anoressia.
Un nemico silenzioso
L’anoressia è un nemico subdolo e silenzioso, un disturbo alimentare che non porta solo al dimagrimento e alla perdita di massa corporea ma, ben più grave, ad un terribile crollo emotivo, alla depressione, all’odio per se stessi, alla non accettazione, all’ansia e alla paura. Paura di non essere mai abbastanza, paura di vivere, di socializzare, di esserci.
Un esempio per tante giovani donne
La storia di Rosalinda è un bellissimo lieto fine in cui vincono la forza, l’amore e la verità. È l’esempio che si può guarire, che si può rinascere e che la vita, se le dimostriamo un po’ di coraggio, offre sempre delle bellissime seconde occasioni.
“La verità rende liberi” – dichiara Rosalinda e, probabilmente, guarisce ogni ferita e ogni sfregio sul cuore. Torna la voglia di amare ed essere amati, torna il desiderio di assaporare un carboidrato senza sensi di colpa, torna la voglia di alzarsi dal letto e vedere il sole al mattino.
Un messaggio solidale e forte
Essere liberi non significa fregarsene del resto del mondo, ma abbracciare tutto il bello che questo mondo può offrire, rispettando in primis se stessi e volendo bene alla propria testa, al proprio corpo e al proprio cuore. E questo, Rosalinda, lo ha fatto. Nonostante tutto. Nonostante tutti.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.