Rosalinda Cannavò e il social freezing: l’ex gieffina ne discute con i fan (VIDEO)

Rosalinda Cannavò e il social freezing: l’attrice risponde alle curiosità dei fan riguardo l’argomento. Ecco le sue parole 

Rosalinda Cannavò ieri pomeriggio è stata ospite nella trasmissione Pomeriggio 5 di Barbare d’Urso. La cantante nel corso della sua ospitata ha trattato un’importante tematica insieme agli ospiti presenti in studio. La Cannavò infatti ha rivelato in diretta di voler congelare gli ovuli attraverso il trattamento “Social Freezing”. La cantante e attrice aveva già tratta l’argomento nelle sue stories Instagram dove purtroppo è stata inondata di critiche. Questo pomeriggio è tornata per discuterne con i fan attraverso una box domande.

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Le parole dell’ex gieffina…

Rosalinda questo pomeriggio ha risposto a tutte le curiosità e domande dei propri fan riguardo l’argomento social freezing. L’ex gieffina ha affermato: “Ieri avrei voluto scambiare quattro chiacchiere con voi in merito al mio intervento a Pomeriggio 5, su un tema che mi sta molto a cuore. Ho parlato infatti di Social Freezing cioè la possibilità di congelare i propri ovociti durante un’età fertile per conservarli e utilizzarli qual ora ci fosse bisogno in futuro per realizzare questo sogno di diventare mamma. Io ho deciso di intraprendere questo percorso quest’anno”. 

L’attrice e cantante è stata inondata di domande tra cui, un utente ha chiesto perchè in Italia c’è ancora tanta ignoranza sull’argomento, Rosalinda ha affermato: “Ignoranza è questa la parola giusta. Nel senso che molte persone ignorano la possibilità e i passi in avanti che la scienza ha fatto per aiutarci a diventare mamma. Quando possono esserci anche delle problematiche anche importanti di salute. La scienza ci dà questa possibilità”.

Inoltre i fan hanno chiesto quale fascia d’età è consigliata per il trattamento, se la pratica è dolorosa, e ancora altre informazioni in merito alla terapia, Rosalinda ha aggiunto: “Bisogna sottoporsi ad un ciclo di stimolazione ormonale e poi ad un prelievo ovocitario proprio come si fa per una fecondazione”; “Non esiste un’età minima nè massima, si consiglia di farlo prima dei 35 anni”.

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