Ritrovato il corpo di Giulia Tramontano. Arrestato il compagno, che ha confessato l’omicidio
Alessandro Impagnatiello, il compagno di Giulia Tramontano, incinta al settimo mese e scomparsa da Senago tra sabato e domenica scorsi, ha confessato l’omicidio della giovane. Il 30enne, barman dell’Armani Bamboo di via Manzoni a Milano, è indagato per omicidio, occultamento di cadavere e interruzione della gravidanza senza il consenso della donna.
Decisive sono state le molte tracce di sangue trovate nell’appartamento in cui viveva la coppia. I carabinieri coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella avevano avviato le ricerche della donna nella zona intorno al campo da baseball di Senago e lungo il canale Villoresi. Il corpo di Giulia è stato ritrovato in una intercapedine dietro un edificio che ospita alcuni box. Secondo un primo esame, l’assassino “avrebbe anche tentato di bruciare il corpo, trovato avvolto in modo posticcio da alcuni sacchi di plastica”.
Giulia aveva scoperto il tradimento del compagno con un’americana, anch’essa rimasta incinta, ma che avrebbe perso il bambino. I tre hanno avuto un incontro chiarificatore, in cui Giulia era rimasta particolarmente turbata.
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Giulia aveva confidato il tradimento ai suoi genitori, che quando non hanno più sentito la figlia, si sono allarmati e sono giunti a Senago – vivono a Sant’Anastasia, nel Napoletano – a casa del fidanzato con cui avrebbero discusso e sarebbero arrivati anche alle mani.
Il primo a dare l’allarme della scomparsa è stato il compagno, ma sembra che la sua versione non abbia convinto gli inquirenti per la presenza di indicazioni poco credibili, come quella di un luogo dove Giulia si sarebbe recata, ma che poi si è rivelato inesistente.
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